Il mondo degli indie è un’immenso oceano inesplorato, composto da milioni di appassionati al mezzo videoludico, che ci ricordano i veri motivi che ci hanno fatto innamorare di questa eccezionale forma d’arte.
Gli studi di sviluppo indipendenti sorgono dalla passione di chi è cresciuto insieme ai videogiochi e che ora sogna di raccontare la propria storia, dando forma alle proprie idee e alle fantasie che lo hanno accompagnato.
Oggi vi parliamo di Nerobi, il titolo nato dall’estro dello studio italiano Sanobusiness che ci imbarca in un viaggio toccante a tinte noir dove ogni passo è un riflesso delle nostre emozioni.
Viaggio nel Mondo Mediano

Nerobi ci accoglie con una colonna sonora meravigliosa già a partire dal menù principale, mettendo subito in mostra uno dei suoi grandi punti di forza. Giocare con un buon paio di cuffie alle orecchie diventa quasi una necessità, per godersi al meglio l’atmosfera e immergersi totalmente nel mondo di gioco.
Ci risveglieremo nei panni di un piccolo esserino umanoide, che ha perso la memoria e si ritrova disperso in una landa desolata, confuso e pieno di domande. Ad accorrere in nostro soccorso sarà Master Yun, un simpatico a bordo di una nuvola che fluttua a mezz’aria. Ci spiegherà che “la nostra esistenza è appena finita” e che ora siamo lo spettro dell’ultima forma di vita che abbiamo incarnato.
Master Yun è il Custode del Nodo fra i Quattro Mondi, il protettore che guida le anime e le impedisce di perdersi. Ci esorta a muoverci, perchè potrebbe essere utile a riacquistare la memoria. Noi obbediamo e seguiamo un brevissimo tutorial che ci spiegherà i rudimenti del gameplay, finchè d’un tratto ricorderemo il nostro nome: Nerobi. A quel punto Master Yun ci saluta, mentre noi ci dirigiamo verso la Foresta della Perdizione.
Qui il gioco si apre in tutto il suo splendore e mette in mostra il suo stile artistico stupefacente. Non è semplice creare un mondo di gioco credibile e coinvolgente partendo da una premessa così misteriosa e astratta come quella di Nerobi ma gli sviluppatori riescono a infondere linfa vitale al loro universo grazie ad una tavolozza di colori che rievoca le sensazioni intime tipiche della foresta. Veniamo accolti da una fitta vegetazione popolata da strani animaletti e spiriti parlanti che potranno aiutarci o ostacolarci nel corso della nostra avventura. Tutti i personaggi però sono perfettamente amalgamati all’ambiente circostante. Non si ha la sensazione che il mondo di gioco prenda vita soltanto al nostro passaggio ma sembra invece che siamo noi ad intrufolarci in punta di piedi in un ambiente ignoto, che si muove secondo le sue regole.
Platform, enigmi e mistero

Il gameplay di Nerobi si sviluppa lungo il solco tracciato dai grandi platform 2D. Le influenze dei classici intramontabili dell’epoca della prima PlyStation sono evidenti già dai primi attimi in cui impugnamo il pad. Lo studio italiano però riesce ad offrire la sua unica reinterpretazione del genere lasciandoci liberi di esplorare l’area e interagire con i suoi adorabili abitanti.
La Foresta ha un’aria misteriosa, come se si trattasse di una località sospesa nel tempo e indagando ci imbatteremo in una serie di portali che ci teletrasporteranno in nuove aree del sottobosco. La Foresta della Perdizione è in realtà un labirinto compatto, che impareremo a conoscere mentre tenteremo di trovarne l’uscita. Inizialmente può essere disorientante cercare di costruire una mappa mentale delle aree e tentare di ricordare i vari dettagli ma la sfida che Nerobi ci sottopone servirà a familiarizzarci con il mondo di gioco e a regalarci quel senso inconfondibile di soddisfazione una volta risolto il rompicapo.
Dovremo fare attenzione anche a tutti i personaggi che vorranno ostacolarci nel nostro cammino. Non si tratta solo di nemici da sconfiggere che ci daranno la caccia ma anche di altri abitanti, all’apparenza amichevoli, che ci traggono in inganno tendendoci delle trappole durante il percorso.
Una menzione particolare va senza dubbio ai gruppi di cinghiali, creaturine dal design adorabile ma dall’animo davvero malvagio, che interromperanno il vostro cammino più volte di quante ne vorrete ammettere.
“Mamma cinghiale fa sembrare gli schiaffi di mia madre delle carezze” e “Pensavo che il cinghiale fosse mio amico” sono solo alcune delle imprecazioni dei fan condivise con noi dagli sviluppatori.
Al netto di qualche momento frustrante però, il gioco offre un livello di sfida bilanciato. Lo stile artistico colorato e rotondeggiante può trarre in inganno ma va precisato che Nerobi ci offre tutti gli strumenti per affrontare al meglio le sue difficoltà, basterà solo fare attenzione ai dettagli nascosti nel mondo di gioco.
Se ci prendiamo il tempo di esplorare bene l’area ci imbatteremo in diversi segreti e potenziamenti che possono offrirci la marcia in più che stiamo cercando. Gli sviluppatori infatti hanno disseminato una serie di carte luminose che spiegano alcuni retroscena dell’area in cui stiamo vagando disperatamente. Si tratta di uno stratagemma davvero creativo, che accende una lampadina nella testa del giocatore e lo spinge verso la soluzione.
Il futuro di Nerobi

Nerobi ha toccato corde nostalgiche dei nostri ricordi da videogiocatori, ci ha riportato a scoprire la sensazione di meraviglia che ha caratterizzato la nostra infanzia. Il connubio fra platform e metroidvania è una ricetta di cui non ci stancheremo mai perchè non c’è niente di meglio di scoprire lentamente un mondo sconosciuto, mentre il nostro personaggio cresce insieme a noi, in particolare se questo mondo è realizzato con uno stile artistico di questo livello.
L’estetica di Nerobi è uno degli elementi più impressionanti del gioco, perchè porta a percepire tutta la passione che ha guidato lo studio nel lungo processo di sviluppo. Il mondo di Nerobi è infatti realizzato interamente a mano, partendo dagli sfondi fino ad ogni frame delle animazioni dei personaggi. Questo regala uno stile distinto e autentico a tutto il gioco, che ne trae beneficio e lo distingue nettamente da tutti i progetti che lo hanno isiprato.
Il gioco è ancora in Early Access e gli sviluppatori ci hanno anticipato di essere al lavoro sulla versione definitiva e su una nuova modalità di gioco molto interessante.
“Teniamo moltissimo al feedback della nostra community e tentiamo costantemente di migliorare l’esperienza di gioco. Nel prossimo aggiornamento inseriremo una reskin delle carte e tre contenuti speciali da scoprire. L’aggiornamento successivo sarà il più significativo perchè entrerà in scena una delle modalità più particolari di Nerobi: la battle mode, arricchita da orde di nemici con poteri straordinari. Seguendo le regole del gameplay, puntiamo ad offrire un’esperienza appagante, che unisca l’esplorazione di un mondo disegnato interamente a mano con intense battaglie per sfogarsi contro chi minaccia il giocatore.
Nerobi è un prospetto davvero promettente del panorama indie italiano. La crescita organica del progetto ha giocato in favore dello studio italiano, che partendo da zero ha creato un platform competente e soddisfacente da conquistare, ma soprattutto un mondo di gioco in cui è un piacere perdersi.
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