Dino Crisis è uno dei nostri titoli preferiti dei tempi della prima PlayStation. La console Sony ha dominato il mercato con titoli diventati iconici come Crash Bandicoot e Final Fantasy, ma Capcom ci ha regalato un capolavoro con il suo survival horror lanciato nel 1999.

Tutta la community chiede a gran voce il remake di Dino Crisis da anni, e sebbene la compagnia giapponese faccia orecchie da mercante, esistono tantissimi appassionati in giro per il mondo che hanno deciso di raccogliere l’eredità di Dino Crisis e farla propria. È il caso di Digitaly Arts, lo studio italiano che ha creato Time Breaking: Dino Breach, il titolo survival horror che vi presenteremo oggi.

Si tratta di un gioco fortemente ispirato al capolavoro Capcom, perchè non mancheranno i dinosauri che daranno la caccia alla nostra protagonista. Time Breaking: Dino Breach però è molto di più e abbiamo avuto l’opportunità di parlarne proprio con gli sviluppatori, che ci hanno rivelato alcuni retroscena sul progetto e sui loro piani futuri.

Dinosauri e viaggi nel tempo

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato della demo di Time Breaking: Dino Breach e quando decidiamo di sperimentare un nuovo titolo per la prima volta, il nostro approccio è quello di non cercare preventivamente informazioni a riguardo. L’idea è quella di capire se il gioco in questione riesce a presentarsi al giocatore in maniera efficace senza il bisogno di affidarsi alla descrizione presente sulla pagina Steam, e questo test Time Breaking: Dino Breach lo supera alla perfezione.

Lo studio di sviluppo italiano chiarisce subito il tono del gioco e l’emergenza della situazione. Non appena vestiamo i panni di Kate Jeong, la protagonista del gioco, ci troveremo in un Centro di Ricerca claustrofobico e oscuro. Le enormi vetrate che compongono la struttura ci proteggono dalla pioggia torrenziale e i lampi di luce della tempesta invadono ad intermittenza i freddi corridoi dell’Office of Advanced Time Reaserch.

Kate chiamerà ad alta voce Alan e Gale, due persone di cui al momento non sappiamo nulla, ma che la protagonista sta evidentemente cercando. A questo punto ci imbatteremo nei primi documenti dai quali potremo ricostruire gli antefatti che hanno condotto l’agente della R.O.P.E. ad esplorare questo Centro di Ricerca apparentemente abbandonato.

Capiamo di trovarci nel 2030 e che tre anni fa uno scienziato, considerato un luminare all’interno del suo campo, ha scoperto il modo di viaggiare nel tempo attraverso un rift spaziotemporale. Questo avrebbe permesso di connettere epoche storiche attraverso un sistema di porte girevoli che avrebbe beneficiato l’Umanità e la scienza. Le possibilità di viaggiare nel tempo avrebbe aperto una nuova stagione di scoperte e avanzamenti tecnologici, i quali avrebbero per sempre rivoluzionato le sorti della razza umana.

Si parla di un esperimento nel Cretaceo, attraverso il quale il team di scienziati responsabili della scoperta avrebbe studiato le potenzialità dei rift spaziotemporali per offrire al mondo tutte le opportunità di questa incredibile invenzione.

È però estremamente evidente che qualcosa sia andato storto, perchè il Centro di Ricerca è deserto e l’atmosfera opprimente anticipa l’inevitabile disastro.

Gameplay e presentazione

Time Breaking: Dino Breach è un gigantesco omaggio a Dino Crisis ma Digitaly Arts si discosta in diversi aspetti dal titolo di Shinji Mikami. Innanzitutto viviamo il mondo di gioco dalla visuale isometrica, una scelta di design che a noi personalmente è piaciuta moltissimo, ma che ci rendiamo conto possa non essere appetibile a tutti.

Attraverso questo allontanamento della telecamera possiamo apprezzare ogni dettaglio del Cetro di Ricerca, che è fondamentale a ricostruire una narrazione fondata sul mistero. Time Breaking: Dino Breach infatti non è un videogioco d’azione, i combattimenti e le sparatorie occupano una minima parte del gameplay, dominato invece dall’esplorazione e dai puzzle.

La sinergia fra le premesse narrative e l’alone di mistero dell’ambientazione è perfetta per creare incertezza e tensione. Tutto ciò viene poi tradotto in un gameplay che ricorda sia quello di Dino Crisis che quello di Resident Evil, due maestri del survival horror.

Esplorando le diverse stanze dell’area iniziale possiamo trovare diversi oggetti, polvere da sparo, munizioni e kit medici, che andranno a collocarsi in un inventario a griglia proprio come quello dei due grandi classici Capcom. Questa meccanica l’abbiamo sempre apprezzata, perchè riversa quella sensazione d’urgenza anche all’interno di schermate considerate passive in altri titoli. Il giocatore è obbligato a fare una cernita, a decidere cosa per lui è davvero importante, comunicando quella sensazione scomoda che ci fa empatizzare ancora di più con il nostro personaggio.

Ma le vere star del gioco non possono che essere loro: i dinosauri. Essendo perfettamente al corrente di cosa lo aspetta, il giocatore si guarderà sempre metaforicamente le spalle, perchè l’ambientaziena cupa e il silenzio lo catapultano subito in una situazione di pericolo. Gli sviluppatori di Time Breaking: Dino Breach sono stati bravi a stabilire da subito un livello di tensione elevato, che ci conduce ad esplorare con aria circospetta ogni angolo, finchè ad un certo punto non scorgeremo il temuto velociraptor. Il predatore mesozoico è agile, minaccioso e alla vista dei suoi artigli affilatissimi non potremo fare a meno di spaventarci.

Tutta la preparazione del giocatore per arrivare a questo punto verrà messa alla prova, perchè con le poche munizioni che siamo stati capaci di racimolare dovremo fronteggiare il lucertolone. Il combattimeno è volutamente reso lento e macchinoso, perchè il giocatore deve sentirsi in pericolo e il velociraptor deve costituire una minaccia credibile, non un bersaglio per i proiettili.

Anche in questo aspetto Time Breaking: Dino Breach omaggia Dino Crisis e il suo stile di design, ma dobbiamo ammettere che la fluidità nelle animazioni e il sound design del combattimento lo rendono molto più piacevole da vivere rispetto al leggendario titolo del 1999.

Ora per vogliamo conoscere il parere degli sviluppatori, che sono stati così gentili da prestarsi alle nostre domande e spiegarci il retroscena di questo interessante progetto.

Parola agli sviluppatori – Intervista al game director Nicola Gaeta

Time Breaking: Dino Breach - Dino Crisis

Parliamo delle origini del progetto. Cosa vi ha ispirato a lanciarvi in questo viaggio? Come vi è venuta l’idea per il gioco?

La nostra vision aziendale è creare videogiochi ispirati ai grandi classici del passato di cui i fan richiedono a gran voce un remake o un sequel, affiancando all’esperienza di gioco una forte componente narrativa che rappresenta il nostro vero punto di forza. Tra i titoli più richiesti dai fan, Dino Crisis è senza dubbio uno dei più amati. Per questo motivo, abbiamo deciso di dar vita a un “fratello minore” indie che possa, almeno in parte, soddisfare quella nostalgia per Dino Crisis. Ma non è solo un progetto per i fan: siamo anche noi grandi appassionati. Personalmente, sono cresciuto con questi giochi, e posso dire che Capcom è stata un’influenza che ha contribuito molto alla mia passione per i videogiochi.

Al di là di Dino Crisis, che è chiaramente una fonte di ispirazione, ci sono stati altri titoli o prodotti di intrattenimento in generale a ispirare Time Breaking: Dino Breach?

Sicuramente, Resident Evil e i primi tre film di Jurassic Park hanno avuto un’influenza significativa su di noi. Inoltre, anche se in misura più contenuta, The Last of Us ha ispirato la nostra visione della componente narrativa, soprattutto per quanto riguarda il focus sui personaggi, le loro relazioni, le emozioni e i tormenti interiori. Naturalmente, adotteremo un approccio indie, con differenti tecniche narrative, consapevoli delle limitazioni rispetto a titoli AAA. Non potendo permetterci cutscene elaborate o una regia di livello cinematografico, ci concentreremo su modalità alternative per raccontare storie coinvolgenti.

Domandone invitabile sul futuro. Abbiamo visto su Steam che avete l’obiettivo di lanciare il gioco nel 2026, cosa possono aspettarsi i giocatori che sono rimasti colpiti dalla demo?

Sebbene molti abbiano apprezzato la demo di TB, il che ci fa molto piacere, è importante sottolineare che ciò che hanno visto è solo una piccolissima parte del gioco. Davvero pochissimo. Ci sono tantissime sorprese in arrivo, sia dal punto di vista del gameplay che dei livelli, come giungle, città abbandonate e caverne ma anche sui dinosauri. Ma non è solo una questione di gameplay, la parte narrativa gioca un ruolo fondamentale. Dalla demo si può percepire ben poco della forza emotiva e narrativa del viaggio di Kate, poiché ci siamo concentrati principalmente sul gameplay. Potrebbe sembrare, da ciò che si è visto, una storia simile a quelle di altri titoli, ma in realtà è completamente diversa.

La vera differenza tra TB e giochi come Resident Evil o Dino Crisis risiede proprio nella narrativa. Non ci sono scienziati malvagi o esperimenti mal riusciti. La trama è molto più complessa e profonda, e la nostra protagonista non è la classica “eroina” che ci si aspetterebbe.

Kate è umana, e come ogni essere umano può commettere errori (e credetemi, ne commetterà). La realtà in cui si muove è grigia, e spesso vedrete i personaggi lottare con conflitti interiori. Non posso svelare troppo, ma posso dire che, sebbene il gioco esplori temi simili a quelli di Dino Crisis 1, come tecnologia, dinosauri e viaggi nel tempo, la vera essenza della storia riguarda le scelte, anche quelle egoistiche, le ossessioni e le conseguenze che queste hanno non solo su chi le compie, ma anche su chi ci sta intorno.

E qui entra in gioco il tema dei viaggi nel tempo e del continuum spazio-temporale. Sebbene Kate sia mossa da un profondo sentimento d’amore, le sue scelte e la sua ossessione avranno conseguenze drammatiche che dovrà affrontare. Questo aspetto della trama si avvicina molto a quello che troviamo in The Last of Us, un’altra delle nostre ispirazioni narrative.

TB è una storia drammatica, arricchita da viaggi nel tempo, paradossi e dinosauri, che però avranno un ruolo centrale nella trama. Ovviamente, tutto ciò sarà possibile solo se raggiungeremo un obiettivo importante durante la nostra campagna Kickstarter. Se non riusciremo a farlo, purtroppo dovremo ridurre, tagliare e modificare alcune parti per adattarci al budget, cosa che non mi entusiasma affatto, ma che, come spesso accade nel settore, sarà inevitabile. Per questo motivo, spero che i giocatori ci sosterranno con il massimo impegno, per permetterci di realizzare questo sogno.

Avete già provato la demo di Time Breaking: Dino Breach? E che ne pensate di Dino Crisis?

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