Anche la Pasqua ce la siamo lasciata alle spalle e ora navighiamo a vele spiegate verso l’estate. A prescindere dalla stagione però, la nostra passione per i videogiochi ci accompagna durante tutto il corso dell’anno.
Oggi vogliamo fermarci a celebrare tutti quei segreti nascosti nei videogiochi, con cui gli sviluppatori si divertono ad omaggiare altre saghe che magari li hanno ispirati nel loro ultimo progetto. Stiamo parlando degli Easter Egg, piccoli omaggi presenti da tempo immemore nel mondo dei videogiochi e fra tutti i dettagli sono forse quelli più divertenti da identificare.
Venite a scoprire con noi quelli che ci hanno più divertito in tutti questi anni
Drake gioca a Crash Bandicoot – Uncharted 4

Uncharted 4 è stato il capitolo conclusivo della storia di Drake, con il quale Naughty Dog ha dato l’ultimo saluto a una delle icone PlayStation più amate degli ultimi anni prima di dedicarsi completamente a The Last Of Us. La storia di Ellie e Joel è molto più drammatica delle avventure del cacciatore di tesori, ma lo studio californiano ha più volte inserito omaggi ai loro progetti passati e il più divertente è senza dubbio quello presente all’inizio di Uncharted 4.
Durante una cutscene vediamo Elena e Drake scambiare due chiacchiere sul divano, mentre cenano mangiando un pasto cucinato amorevolmente da quella che è divenuta la moglie del nostro eroe. I due scherzano fra loro e la discussione si sposta sul record stabilito da Elena, convinta che Drake non sarebbe capace di avvicinarsi nemmeno lontanamente a batterla.
A questo punto la tv si accende mostrando una vecchia conoscenza di Naughty Dog e dei fan, un livello del primo Crash Bandicoot su PlayStation. Saremo chiamati a difendere l’onore di Drake e battere il punteggio di Elena in quello che è uno dei pochi esempi di Easter Egg interattivo.
La spranga di Half-Life nell’Area 69 – GTA San Andreas

Se GTA 6 è diventato la bomba ad orologeria che tutti attendiamo scoppi nell’industria videoludica, lo dobbiamo ad un gruppo di sviluppatori che non si è mai arreso nonostante gli attacchi dei media e le accuse di una certa parte di pubblico.
GTA è una saga che è riuscita a sconfiggere tutti i giudizi negativi ripetuti dalla grancassa mediatica ostile al mondo dei videogiochi e diventare il prodotto d’intrattenimento più dominante di sempre ma uno dei primi passi verso la sua ascesa è stato GTA San Andreas. Scorrazzare per le strade di Los Santos in compagnia di CJ ha dato vita a momenti iconici, uno su tutti la missione Black Project, durante la quale il nostro protagonista si intrufola nell’Area 69.
Chi ha giocato questa missione ricorderà che il jetpack avrebbe ricompensato tutta la fatica compiuta fino a quel momento ma non molti si saranno accorti che se si osserva la struttura attentamente, si può scorgere una spranga appoggiata distrattamente su uno dei tavoli. Questo è un chiaro riferimento ad Half-Life a Gordon Freeman, che solo qualche anno prima l’aveva usata per scappare dal Centro di Ricerca Black Mesa.
Si tratta di un Easter Egg che congiunge due saghe memorabili per motivi molto diversi e che appare all’interno di una delle missioni più surreali di GTA San Andreas.
Un falò per due – Split Fiction

Torniamo in epoca attuale citando un titolo stracolmo di Easter Egg, che abbiamo adorato scoprire nel corso di una delle campagne co-op più memorabili di sempre. I videogiochi che portano la firma di Josef Fares ci offrono sempre un portale verso mondi fantastici, realizzati con grande rispetto per l’arte videoludica e Split Fiction non fa eccezione.
Mio e Zoe si cacciano spesso nei guai durante la loro avventura e quando le due raggiungeranno la zona del Moon Market dovranno recuperare gli spiriti di tre gatti per poter aprire il cancello che li separa dall’area successiva. La coppia va a alla ricerca dei tre felini e durante l’esplorazione si imbatterà in una caverna al centro della quale è piazzato un falò spento con una spada al centro. Si tratta di una visione che tutti i fan di Dark Souls riconosceranno immediatamente perchè è una vera e propria icona della saga di From Software.
Potremo persino sederci al suo cospetto proprio come abbiamo fatto innumerevoli volte, ogni volta che ci preparavamo ad affrontare un boss che ci aveva già fatto perdere la pazienza. La resistenza temeraria di chi ha battuto Dark Souls qui viene celebrata con un simbolo che va a toccare ricordi speciali nei cuori dei fan.
Creeper a Pandora – Borderlands 2

Borderlands 4 si sta avvicinando, fra qualche mese potremo finalmente tornare ad imbracciare bizzarri fucile e seminare il panico fra i nemici in quello che si preannuncia essere un sequel all’altezza delle grandi aspettative della fanbase.
Sarà però molto difficile superare Borderlands 2, che agli occhi dei fan resta il titolo più iconico della saga firmata Gearbox. Il videogioco del 2012 è ancora attuale dopo quasi quindici anni ed è responsabile di aver portato la saga nell’Olimpo videoludico. Una storia molto più avvvincente e il gameplay sensibilmente perfezionato, accompagnati da una campagna di marketing sbalorditiva, lo rendono uno dei sequel più riusciti di sempre, ma Borderlands 2 contiene un Easter Egg che cita un altro gigante del gaming.
Stiamo naturalmente parlando di Minecraft, ora ancor più sulla cresta dell’onda grazie al film con Jack Black e Jason Momoa. Esplorando le profondità delle Caverne Caustiche infatti, scorgeremo l’iconico mostriciattolo a blocchi con tanto di barra della salute che recita Badass Creeper, in modo da evitare qualunque malinteso.
Un drink con Kojima – Cyberpunk 2077

Concludiamo con quello che sicuramente è l’Easter Egg più famoso e riconosciuto degli ultimi anni, apparso in Cyberpunk 2077. Durante la missione introduttiva dell’open world targato CD Projekt Red ci infiltriamo nel lussuoso hotel Kompeki Plaza, dove tenteremo di rubare i segreti della compagnia Arasaka. Insieme a Jackie facciamo il nostro ingresso nella hall, dove tutti i nostri documenti verranno controllati prima di consegnarci le chiavi della stanza.
A questo punto possiamo decidere di proseguire con la missione ma, se ci prendiamo qualche minuto per esplorare l’ingresso dell’hotel, scorgeremo un bar pieno di clienti ricchi e famosi. Sono tutti seduti ai tavoli a sorseggiare i loro costosissimi drink, ma all’angolo riconosciamo un volto noto, quello di Hideo Kojima.
È seduto a chiacchierare con qualche ammiratore e possiamo addirittura rivogergli la parola, pur non avendo l’opportunità di conversarci. Un bell’omaggio dello studio polacco al visionario game designer padre di Metal Gear Solid.
Avete in mente qualche altro easter egg?
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