I multiplayer competitivi sono diventati esponenti di un genere molto controverso negli ultimi anni. L’ esplosione di alcuni titoli come Fortnite Overwatch ha ribaltato completamente le priorità dell’industria videoludica, perchè ognuna delle grandivsoftware house ha provato a replicarne il successo rendendo l’offerta estremamente inflazionata.
Oggi vi presentiamo un indie sviluppato da un piccolo team italiano che prova a portare una ventata d’aria fresca ai multiplayer competitivi. Si chiama Arcas Champions e abbiamo avuto l’opportunità di far due chiacchiere con gli sviluppatori che ci hanno spiegato origini e retroscena del progetto.
Benvenuti nella giungla

Arcas Champions ci presenta un mondo di gioco immediatamente riconoscibile grazie ai suoi colori sgargianti e alle scimmie che lo popolano. È chiaro fin dal tutorial che dietro a questa apparenza si nasconda una società dai tratti conflittuali, e infatti scopriamo presto che il Mondo delle Scimmie è massacrato da una feroce guerra civile.
La causa del conflitto è da ricondurre alla caduta di una nave aliena sul pianeta e alla conseguente scoperta di Bastonium, un misterioso elemento che conferisce l’accesso a proprietà potentissime su cui tutti vogliono mettere le mani. Questo ha causato l’emergere di due fazioni contrapposte, quella dei Ribelli più individualisti che si oppongono alla tradizionale società difesa dal Villaggio.
Sono queste le premesse sulle quali si basa Arcas Champions, che propone un gameplay simile ad un hero shooter fondato su una serie di Campioni dalle diverse abilità con cui i giocatori potranno approcciare diversamente le sfide proposte dal gioco. Naturaemente il tutto è supportato da un sistema di progressione approfondito, che permette di potenziare l’equipaggiamento e le cosiddette Abilità Totem, poteri speciali che potrebbero svoltare il corso del match.
Uno degli elementi più interessanti di Arcas Champions sono senza dubbio le armi, perchè invece di affidarci ordinarie armi da fuoco, gli sviluppatori hanno sviluppato modelli che si ispirano alla frutta tropicale, regalando al gameplay un tocco caotico e divertente. Impugnare un fucile che si ricarica utilizzando fette di cocomero è un’esperienza surreale, ma che distingue Arcas Champions dal resto dell’affollato panorama degli hero shooter.
Il gioco è ancora in fase di sviluppo e al momento è possibile soltanto testare una breve demo su Steam ma gli sviluppatori hanno in programma una quantità impressionante di contenuti che seguiranno il lancio. Si parla di modalità Team Deathmatch chiamata Guerre Tribali e un’altra modalità Extraction denominata invece Banana Fever, a cui poi seguirà anche una campagna single-player.
Il tratto più curioso di Arcas Champions però è la gestione del ranking competitivo. Gli sviluppatori hanno in mente di rendere le cose interessanti creando un Consiglio dei migliori giocatori, i quali potranno avere potere decisionale relativamente alle future patch e modifiche di gameplay. Aumentando il proprio rank e arrivando ad un livello d’elite, pare che si potrà avere voce in capitolo su upgrade, nerf e eventuali ulteriori modalità. Questo è probabilmente uno degli elementi più innovativi che Arcas Champions vorrebbe introdurre all’interno del paradigma degli hero-shooter, ma come funzionerà esattamente? Lo abbiamo chiesto agli sviluppatori di Arcas Games che ci hanno spiegato alcuni interessanti retroscena del gioco.
Parola agli sviluppatori

Raccontaci, com’è nata l’idea per Arcas Champions?
Per ora siamo un gruppo piccolo, siamo in sette a lavorarci full-time e siamo sparsi in giro per il mondo. Io vivo in Svizzera ma abbiamo sviluppatori da Roma, Torino, Sicilia e persino dal sud della Francia.
La storia di Arcas Champions è molto particolare. Io e Marco, il mio collaboratore, veniamo dall’ambiente blockchain e inizialmente collaboravamo con una coppia di sviluppatori australiani e il progetto era molto diverso da quello che poi è diventato. Nel 2021 ci sono stati un po’ di problemi, gli australiani si sono tirati indietro e abbiamo dovuto ripartire da capo.
Avevamo tanti asset, sempre relativi all’estetica della giungla e delle scimmie, quindi ci siamo detti: “perchè non usare tutto questo materiale per uno shooter?” Come dicevo siamo partiti da zero e non avendo esperienza nello sviluppo videoludico abbiamo dovuto impegnarci molto ma allo stesso tempo abbiamo imparato davvero tanto.
Il nostro grande sbaglio iniziale è stato quello di non valutare bene i tempi. Pensavamo di poter pubblicare una prima versione già nel 2024, mentre invece la demo su Steam siamo riusciti a rilasciarla soltanto lo scorso febbraio e a giugno abbiamo in programma una grossa patch.
Siamo rimasti molto incuriositi dalla meccanica del Consiglio. Davvero i giocatori potranno votare quali armi nerfare e quali potenziare? Ci puoi spiegare un po’ questo aspetto?
Si, in pratica Arcas Champions avrà due anime, quella dei giocatori che effettivamente si sfideranno nella modalità ranked per arrivare a far parte del Consiglio e gli investitori. Gli investitori saranno una parte importante del nostro progetto, perchè utilizzando dei Token potranno sostenere i giocatori e le loro prestazioni. In questa piattaforma ci sarà un database da noi curato che gli investitori potranno consultare e investire sui giocatori in base alle proiezioni delle loro prestazioni.
Ogni giocatore, in base ai risultati delle sue partite e alle sue statistiche, avrà assegnato un valore che determina il potenziale ritorno sull’investimento e in base a questo gli investitori potranno decidere a chi affidare i propri token. Immaginate una sorta di “Moneyball” ma con i giocatori di Arcas Champions. Questa funzione credo che possa avere la potenzialità per distinguere il nostro progetto da molti altri.
L’introduzione di token, di NFT, è un tasto molto delicato per la community dei videogiocatori. Non pensate che questo sistema possa essere indigesto ai potenziali giocatori?
Certo, ci rendiamo conto che questo tipo di prodotti si sono creati una pessima reputazione all’interno dell’industria ma a nostro parere si tratta di due binari assolutamente paralleli e il sistema dei Token non andrà ad influire sull’esperienza del giocatore.
Stiamo cercando un modo per comunicarlo bene al pubblico ma idealmente si arriverà ad un punto in cui i gicatori saranno convinti dall’esperienza di gioco e sperimenteranno con mano la funzione del Consiglio, inoltre abbiamo in programma tantissimi contenuti molto divertenti. Sarà possibile volare sulla mappa aggrappandosi ad un pollo e le armi saranno tutte ispirate alla frutta tropicale. Cosa c’è di meglio che lanciare una granata a forma di ananas?
Gli investitori d’altro canto saranno incentivati ad aumentare la crescite del gioco e del suo ecosistema. Sono due versanti che si alimentano a vicenda.
Poi questo sistema sarebbe interessante anche applicarlo al mondo degli eSports, dove i giocatori delle varie squadre potrebbero avere un ruolo molto più incisivo sulle decisioni del team e gli investitori potrebbero rimuovere le barriere all’ingresso fra i professionisti se individuano profili interessanti.
Immaginiamo che sviluppare un multiplayer sia una sfida importante, soprattutto dal punto di vista dell’infrastruttura e dei server. Come vi siete approcciati alla questione?
Si, sicuramente è una grossa sfida e noi ci siamo appoggiati a Edgegap, un servizio che sostiene molti titoli della nostra nicchia, attraverso una serie di server che ottimizza la localizzazione dei vari giocatori presenti e li attiva il base alla loro provenienza.
Il nostro sogno sarebbe farci notare dal Sony Innovation Fund, che ha la funzione di cercare progetti blockchain per PlayStation e chiaramente una piattaforma come quella ci permetterebbe di fare il salto di qualità. Siamo in contatto anche con altri publisher, però il genere multiplayer è un po’ malvisto ultimamente, anche a causa degli ultimi flop del 2024. È un genere molto inflazionato in cui non è facile emergere.
Arcas Champions propone una svolta sicuramente innovativa per il genere multiplayer. Voi che ne pensate?
Unisciti a noi e segui l’Alpaca su Instagram, Facebook e X.
Scrivi un commento