Dragon Age: The Veilguard perde tutto il suo valore in quattro meni

Dragon Age: The Vilguard è stato uno dei titoli più discussi del 2024. Il ritorno di Bioware era molto atteso dagli appassionati, che dopo un decennio di delusioni avrebbe voluto riabbracciare le opere di uno degli studi più influenti e talentuosi della storia dei videogiochi.

L’accoglienza di Dragon Age: The Veilguard però ha dimostrato che il sequel alla storica saga non era quello che i fan si aspettavano. Dopo soltanto qualche mese dall’uscita, la stessa EA ha confermato di essere delusa dalle vendite del RPG, che secondo le parole della compagnia “ha raccolto 1.5 milioni di giocatori”, fallendo miseramente l’obiettivo fissato.

EA Dragon Age: The Veilguard

I giocatori si sono lamentati di un titolo troppo semplificato e superficiale, condannato da un comparto narrativo che ha affossato il progetto fra le polemiche. Corinne Bushe, game director di Dragon Age: The Veilguard, ha lasciato la compagnia e il resto degli sceneggiatori sono stati allontanati qualche settimana dopo.

L’ennesima conferma del fallimento di Dragon Age: The Veilguard è il suo approdo su PS Plus, il servizio in abbonamento PlayStation che permetterà a tutti gli iscritti di testare il gioco che ha affossato Bioware.

Dragon Age: The Veilguard è passato dall’essere un titolo attesissimo, per il quale i fan avrebbero dovuto sborsare 70€, ad un videogioco gettato nel cestone degli sconti su PlayStation nel giro di 4 mesi e questo sancisce la fine definitiva della Bioware che conoscevamo.

Voi avete giocato a Dragon Age: The Veilguard?

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