Il 2024 ci ha regalato tantissime rivelazioni come Astro Bot e Helldivers 2, di cui nessuno poteva prevedere l’enorme successo. L’anno che sta per concludersi però ha visto anche il ritorno di Final Fantasy, con la seconda parte del remake del settimo capitolo.
Il meraviglioso titolo di Square Enix ha rievocato la nostalgia di tutti gli appassionati della saga e ha dato un seguito al progetto remake di Final Fantasy VII. Se anche voi come noi avete amato Final Fantasy VII: Rebirth, ecco cinque titoli che dovreste considerare in attesa che esca il capitolo conclusivo
Kingdom Hearts 3
La serie Kingdom Hearts è nata proprio dal connubio fra Final Fantasy e Disney e ha creato un’esperienza davvero speciale che ha stregato la generazione di videogiocatori cresciuti con PlayStation 2.
Le avventure di Sora insieme a Paperino e Pippo sono magiche e addentrarsi nei mondi di gioco a tema modellati ispirandosi ad un franchise Disney ha significato la realizzazione di un sogno per i fan che hanno scoperto il gaming in tenera età. Non ci sono parole per descrivere la meraviglia di incontrare e interagire con i nostri personaggi preferiti dei classici Disney nell’ambito di un videogioco, che per l’epoca era senza dubbio rivoluzionario.
Chi ha apprezzato Final Fantasy VII: Rebirth ritroverà un sistema di combattimento in tempo reale, imperniato sulla gestione dei vari menù e dell’inventario, che premia l’abilità del giocatore con mosse speciali e un livello di sfida sorprendentemente elevato.
Il terzo capitolo della saga risale al 2018 e ripropone tutti gli elementi di cui ci siamo innamorati, abbinandoli ad una fedeltà grafica nettamente superiore rispetto ai primi due, usciti a metà degli anni 2000.
Sebbene la narrativa contorta concepita da Nomura sia divenuto il simbolo della saga, ogni appassionato di Final Fantasy apprezzerebbe Kingdom Hearts a nostro parere.
Dragon Quest XI: Echoes of an Elusive Age
Dragon Quest è un’altro nome importante del panorama dei giochi di ruolo e della scuderia Square Enix. La storica saga JRPG è nata negli anni ’80, quando Square cercava di emergere nell’industria videoludica grazie alle sue idee visionarie cha hanno finito per influenzare profondamente il mondo dei videogiochi.
I fan di Final Fantasy VII: Rebirth si troveranno subito a casa nel mondo di Dragon Quest XI, che offre una narrativa epica abbinata ad un sistema di combattimento approfondito e moderno, che strizza l’occhio alla tradizione RPG. Un cast di personaggi eccezionali, guidati dal nostro protagonista, avrà il compito di salvare il vasto open world di Erdrea, che pullula di oggetti, aree nascoste e missioni secondarie da esplorare.
Si tratta di un JRPG di ampio respiro e ricalca tutti gli elementi che i fan del genere adorano ma lo fa offrendo una versione moderna del paradigma classico, che permette anche ai nuovi arrivati di tuffarsi in questa avventura senza problemi.
Dragon Quest è una pietra miliare del genere e ogni fan di Final Fantasy dovrebbe provarlo. Lo stile artistico ispirato all’arte di Akira Toriyama, che in passato collaborò alla realizzazioni di diversi capitoli della saga, è soltanto la ciliegina su una torta gigantesca da gustare lentamente, lasciandosi immergere in questo magico mondo fantasy.
Nino Kuni II: Il Destino di un Regno
Il JRPG di Level-5 è una vera perla per gli amanti del genere e se avete apprezzato Final Fantsy VII: Rebirth, questo non potete davvero perdervelo. Già dai primi attimi di gioco la storia ci rapisce presentandoci il colpo di Stato al castello di Gatmandù che darà il via agli eventi di questa fantastica avventura. Noi interpretiamo Evan, il principe erede al trono del regno di Ding Dong Dell che riuscirà a mettersi in salvo grazie all’aiuto di Evan, un umano che è stato misteriosamente teletrasportato nel posto giusto al momento giusto.
La storia ci porterà ad esplorare un open world immenso e coloratissimo, pieno di segreti da scoprire e aree da esplorare, popolato da centinaia di personaggi che avremo l’opportunità di conoscere lungo il cammino e aggiungere alla nostra squadra. Lo stile artistico è una delle attrattive maggiori del titolo perchè riesce nell’arduo compito di comunicare un equo mix di epicità e spensieratezza che caratterizza Nino Kuni II.
Il combattimento richiama quello di Final Fantsy ma in questo caso avremo fra le mani un sistema molto più automatizzato, che si giocherà sorpattutto sull’equipaggiamento e le abilità dei personaggi invece che sui tempi dei loro attacchi.
Nino Kuni II è un forziere pieno storie da scoprire e sistemi di gameplay da sperimentare e se deciderete di dargli una possibilità, preparatevi a vivere un viaggio indimenticabile
Edge of Eternity
Quando uno studio di sviluppo chiamato Midgar Studio decide di sviluppare un JRPG è naturale aspettarsi numerosi riferimenti a Final Fantsy VII. Il piccolo studio francese, composto soltanto da otto sviluppatori crea quello che è a tutti gli effetti un omaggio alla saga Final Fantasy e lo fa servendosi di un gigantesco open-world pieno di città da esplorare e personaggi da conoscere.
Vestiamo i panni di Daryon, un giovane soldato che abbandona la vita militare per andare in cerca di una cura per la grave e misteriosa malattia che ha colpito sua madre. Veniamo accompagnati dalla sorella Selene, che ha sviluppato dimestichezza nelle arti magiche ed è proprio lei a convincere il nostro protagonista che la loro madre può avere una chance di sopravvivere.
Il sistema di combattimento a turni è gestito tramite un sistema a grilglie esagonali che inizialmente può confondere ma, una volta capito il meccanismo, ci permette di personalizzare in modo approfondito le nostre strategie.
Midgar Studio cattura con successo l’essenza dei migliori JRPG anche se a volte sembra crollare sotto il peso delle sue grandi ambizioni. Se riusciamo ad accettare alcune piccole sbavature tecniche e narrative avremo fra le mani un ottimo indie che sazierà la nostra sete di JRPG
Tales of Arise
Il JRPG di Bandai Namco merita un maggiore riconoscimento da parte del pubblico, che rischia di perdersi uno dei migliori esponenti moderni di questo genere.
La trama vede contrapposti due culture e due popoli, i renani e dahaniani, che si fanno la guerra da secoli. I primi, che incentrano la loro società sulla magia e la tecnologia, hanno ridotto alla schiavitù i secondi da tempo immemore, creando il perfetto incipit di una narrativa che non ha paura di affrontare tematiche oscure e complesse.
Vistiamo i panni di Alphen, uno schiavo dahaniano che ha perso la memoria e porta una maschera di ferro che non riesce a togliere. Incontrerà la ribelle renana Shionne e i due si imbarcheranno in un viaggio epico nel corso del quale cercheranno di rovesciare le autorità di un mondo massacrato dalla guerra secolare fra i loro due popoli.
Il combattimento ricorda molto quello di Final Fantasy VII: Rebirth perchè ci darà il controllo di una squadra di personaggi che potremo agevolmente controllare, intervallando strategia e azione per avere la meglio sui nostri nemici.
Esplorare l’affascinante mondo di Tales of Arise è un’esperienza che ci sentiamo di consigliare a qualsiasi amante dei JRPG. A giocare a favore del titolo è anche la durata più contenuta rispetto ai suoi contemporanei. Nel giro di cinquanta ore potrete tranquillamente raggiungere i titoli di coda ma siamo sicuri che Tales of Arise saprà risvegliare in voi la passione per i videogiochi di ruolo e finirete di passare in questo mondo più tempo di quanto avete preventivato.
Avete qualche altro JRPG di qualità da consigliarci?
Unisciti a noi e segui l’Alpaca su Instagram e X.
Scrivi un commento