Ieri è iniziata la Steam Next Fest, una settimana dedicata alle demo in cui gli sviluppatori mostrano per la prima volta al mondo i loro nuovi progetti in uscita. Sono stati tantissimi gli studi di sviluppo indie che hanno condiviso il loro lavoro col pubblico, in cerca di feedback fondamentali per proseguire nella creazione dei rispettivi videogiochi, ma abbiamo avuto anche l’opportunità di dare un primo sguardo a progetti dal più ampio respiro.

Una delle demo di maggior rilievo è senza dubbio quella di Game of Thrones: Kingsroad, l’action RPG ispirato al celebre show che ci ha tenuti incollati allo schermo per quasi un decennio. Ma come si presenta questo nuovo titolo? È riuscito lo studio coreano Netmarble a rendere giustizia all’opera di George R.R. Martin? Abbiamo testato la demo e vi raccontiamo le nostre impressioni del nuovo open world annunciato agli ultimi Game Awards.

Westeros, la terra del fanservice

Game of Thrones: Kingsroad si apre con una cutsene dai toni epici che sfoggia immediatamente l’alto valore della produzione alle spalle del progetto. Introduce il mondo di Westeros e la minaccia degli Estranei, specificando che la trama si collocherà dopo la morte di Robert Baratheon. Gli sviluppatori non perdono tempo ad annunciare che “L’Inverno sta arrivando” e a far partire in sottofondo l’iconica sigla dello show, facendo leva su una dose importante di fanservice.

Scegliamo subito una delle tre classi disponibili: mercenario, cavaliere o assassino e personalizziamo le sembianze del personaggio con un editor perfettamente in linea con le aspettative.

Interpretiamo il figlio bastardo di Lord Tyre, una piccola ma rispettabile casata del Nord e veniamo convocati da nostro padre. Lo troviamo sul letto, visibilmente affranto e indebolito da gravi problemi di salute. Seguiamo le sue indicazioni e ci dirigiamo verso la Barriera, per incontrare i Guardiani della Notte. Qui facciamo la conoscenza di nostro zio Kennet, che ci spiega lo stato precario in cui versa l’Ordine e le orribili minacce che si nascondono oltre la Barriera.

La porzione iniziale della demo è molto lineare e guidata. Ci spiega i comandi e i sitemi del gioco in maniera anche troppo invasiva per i nostri gusti. La nostra spedizione oltre la Barriera ci propone un tutorial di combattimento che alza il sipario su un sitema piuttosto standard e rudimentale. Fronteggiamo gruppi di Estranei servendoci di una serie di combo facili da memorizzare, che non lasciano spazio ad un approccio creativo, si tratta essenzialmente di ripetere una sequenza di comandi in serie, che nol giro di qualche minuto diventa ripetitiva.

Qualche minuto dopo Jon Snow e compagni accorreranno in nostro soccorso e assisteremo ad una sequenza di cutscene intervallata da qualche momento di gameplay in cui dovremo fuggire o combattere altri Estranei. Il ritorno alla Barriera darà il via alla campagna vera e propria ma, a questo punto, i primi dubbi sulla qualità del gioco iniziano a serpeggiare.

L’elemento cinematico viene chiaramente privilegiato nella sezione introduttiva di Game of Thrones: Kingsroad, con filmati e dialoghi lunghi e tediosi, durante i quali il nostro personaggio può soltanto ascoltare e di conseguenza noi possiamo anche appoggiare il pad momentaneamente sulla scrivania.

L’apparizione di amati personaggi della saga come Jon Snow comunicano chiaramente le intenzioni degli sviluppatori, che vogliono tentare di rivolgersi ad un pubblico quanto più ampio possibile e hanno l’obiettivo di catturare gli appassionati della serie tv con un utilizzo a tratti eccessivo del fanservice.

A chi si rivolge Game of Thrones: Kingsroad?

Proseguendo nella demo, il gioco ci concede più libertà ma restiamo comunque incatenati ad una serie di tutorial che interrompono in maniera brusca e fastidiosa l’esperienza. Addentrarsi nei menù significa essere guidati ad ogni singolo clic in qualsiasi attività, che sia la scelta dell’equipaggiamento o la selezione delle abilità con cui personalizzare il protagonista. Ci rendiamo conto che sotto la superfice esistono tanti sistemi da tenere d’occhio ma il tutto è ostacolato da una UI confusa e disordinata, resa ancora peggiore dalla massiccia quantità di tutorial.

Il combattimento è la più grande delle delusioni perchè, al di là delle coreografie dei nemici e della potenza scenografica di qualche boss, tutto viene ridotto ad un sistema eccessivamente semplicistico, che richiede un input minimo da parte del giocatore. Il sistema di combattimento non viene salvato neanche dalla fedeltà grafica, che appare datata e generica anche nei momenti chiave della narrazione.

La demo di Game of Thrones: Kingsroad svela un prodotto mediocre e deludente, che appare generico in tutti i suoi aspetti, dalla narrativa al combattimento fino ad arrivare alla qualità grafica.

C’è un’unica ragione alla quale possono essere ricondotti tutti i problemi di questo titolo: Game of Thrones: Kingsroad sarà disponibile anche su mobile. Esplorando le varie schede dei menù ci siamo imbattuti in una pagina nella quale potevamo riscuotere tutte le ricompense legate al raggiungimento di missioni giornaliere, ed è stato in quel momento che abbiamo riallineato tutte le nostre percezioni relative alla demo.

Game of Thrones: Kingsroad non è stato pensato per essere un action RPG da giocare con mouse e tastiera. È evidente come il principale target del gioco vuole essere quello dei giocatori su mobile e questo, per forza di cosa, penalizza la versione PC.

Il sistema di combattimento rudimentale, le grafiche scadenti e i menù difficilmente navigabili sono il risultato di un progetto che punta ad essere il prossimo successo del mercato mobile, dove i giocatori possono dedicare scampoli di tempo ad un titolo cucito secondo le loro esigenze. La speranza degli sviluppatori è che i personaggi della serie convincano i giocatori a connettersi giornalmente per reclamare le loro ricompense, e magari ad acquistare qualche microtransazione che inevitabilmente verrà aggiunta dopo il lancio.

Game of Thrones: Kingsroad è un’occasione persa. Il mondo di Westeros potrebbe essere un teatro meraviglioso per ospitare un open world memorabile, che possa regalare agli appassionati le stesse emozioni che hanno provato guardando lo show. Questa volta però si è deciso di puntare sul fanservice e sulla superficialità del gameplay, per attirare le masse di giocatori mobile verso un prodotto che rischia di non essere appetibile a nessuna delle due fanbase.

Voi l’avete provato Game of Thrones: Kingsroad?

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