Sono anni che Netflix sta tentando di fare il suo ingresso nel mondo del gaming, ma per ora il colosso dello straming si è limitato ad offrire piccole e brevi esperienze impostate sul modello mobile, senza mai produrre un videogioco vero e proprio.
La filosofia della divisione gaming di Netflix è stata illustrata dal suo presidente Alain Tascan, che ha spiegato: “Stiamo entrando in un futuro in cui le console non sono più il centro. Guardate la generazione più giovane. I bambini di otto e dieci anni sognano di possedere una PlayStation 6? Non credo proprio.” Tascan ha poi proseguito: “I giovani vogliono interagire con qualsiasi schermo digitale, qualunque esso sia, ovunque si trovi, persino in macchina. Con la console, pensi all’alta definizione, pensi al controller. Seguire questo modello più vecchio penso che ci limiterà.”

Nonostante le parole del presidente della divisione gaming, Netflix aveva tentato di sviluppare il suo blockbuster ad alto budget, creando Team Blue e assumendo veterani dell’industria come Chacko Sonny (Activision – Blizzard), Joseph Staten (Bungie) e Raf Grassetti (Santa Monica Studios). Tuttavia il team non ha avuto tempo di produrre nulla, perchè è stato chiuso ancora prima di pubblicare il suo primo progetto.
Netflix ha messo le mani anche sul mondo indie, con l’acquisizione di Night School Studio. Lo studio di sviluppo che ci ha regalato Oxenfree tuttavia è stato colpito da licenziamenti ad inizio 2025, mentre Netflix portava sulla piattaforma la versione mobile di WWE 2K e Squid Game: Unleashed.
È piuttosto evidente la direzione che Netflix sta prendendo con la sua divisione gaming. Il mercato mobile è sicuramente redditizio ma, se questa è la filosofia che guida la leadership, ci auguriamo che Netflix resti relegato al mondo delle serie tv e non comprometta quello dei videogiochi.
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