L’epoca della prima PlayStation è stato un periodo di grandi innovazioni per l’universo videoludico. Quando la console di Sony ha detronizzato SEGA, il mondo dei videogiochi si preparava ad essere rivoluzionato per sempre, grazie ad un gruppo di mascotte che rimarranno impresse a fuoco nella memoria degli appassionati di tutte le età.
Tutti noi ricordiamo Crash e Spyro ma esistono moltissime mascotte dell’era PS1 che sono state dimenticate da mamma Sony e che i giocatori più giovani non hanno mai potuto conoscere. Una di queste è Parappa, il cane hip-hop pioniere dei rythm games. Al di là di qualche remaster di di scarso successo, Parappa non è sopravvissuto alla PlayStation 2 e dopo oltre vent’anni ancora ne sentiamo la mancanza.
Oggi vi parliamo di Parappa The Rapper, il videogioco che ha inventato il genere dei rythm games grazie ad una simpatica mascotte a cui vogliamo rendere omaggio.
A ritmo di musica
Il genere dei rythm game ha avuto alti e bassi negli ultimi decenni. Abbiamo avuto titoli iconici come la saga Guitar Hero, un vero e proprio pilastro degli anni 2000, e chi è cresciuto in quegli anni non avrà potuto sfuggire all’imbarazzo di giocare almeno una partita a Just Dance. Recentemente abbiamo apprezzato Hi-Fi Rush, l’ottimo videogioco di Tango Gameworks, lo studio giapponese fondato da Shinji Mikami che Microsoft ha inspiegabilmente deciso di chiuderelo scorso anno.
Questa nicchia è riuscita a ritagliarsi un posto di rilievo nell’industria videoludica ma il primo esempio del genere risale al 1997, quando su PlayStation è arrivato Parappa The Rapper.
Il titolo di NanaOn Sha ci presenta le avventure di un giovane cane chiamato Parappa con la passione per il rap e, come suggerisce la confezione è “l’originale videogame musicale”. L’idea è partita da Masaya Matsuura, il game director giapponese con un passato in una band. All’artista però non piaceva farsi vedere in pubblico e ha pensato di utilizzare lo strumento del videogioco per dare sfogo alla sua creatività. Ad aiutarlo è intervenuto Rodney Greenblat, l’artista che ha curato la realizzazione di tutti gli ambienti di gioco e il design di tutti i personaggi, compreso Parappa.
il connubio di questi due talenti ha costituito la ricetta perfetta per il successo del videogioco, che ha unito il gameplay incentrato sull’elemento musicale ad un artstyle unico e divertente. La geniale idea è stata quella di combinare gli sfondi tridimensionali con le figure dei personaggi, che sembravano ritagliate da un foglio di carta. Questo ha creato lo stile iconico e dinamico di Parappa The Rapper e ha contribuito a comunicare immediatamente l’umorismo irriverente che permea tutto il gioco.
Fra cartone animato e videogioco
il genere dei rhytm game non è certo noto per la validità del suo elemento narrativo. Solitamente ci si trova semplicemente di fronte ad un menù che raccoglie una serie di canzoni da selezionare per cominciare la nostra esibizione.
Parappa The Rapper invece si è distinto sotto questo aspetto, perchè gli sviluppatori sono riusciti ad inserire una trama che, pur essendo semplice e rudimentale, si rivolgeva perfettamente al suo giovane pubblico
Parappa è un giovane cane con la passione per il rap che vuole conquistare la bella Sunny Funny, disegnata come una sorta di fiore antropomorfo. il nostro protagonista passerà il tempo a diverirsi con i suoi amici Pj Bear e Katy Kat, cercando in tutti i modi di fare colpo su Sunny. Ad ostacolarlo sarà il suo rivale Joe Chin, un’altro cane narcisista ed egocentrico che ostenta tutta la sua ricchezza per impressionare Sunny.
Parappa farà di tutto per non essere da meno e conquistare la sua Sunny. Un esempio su tutti è la scena in cui Joe arriva con la sua macchina di lusso e accompagna tutti al mare, motivando il protagonista a prendere la patente, in uno dei livelli più iconici del gioco.
Pur presentando una trama caricaturale, Parappa The Rapper ricorda molto un cartone animato interattivo che capisce il suo pubblico rendendosi conto della leggerezza della narrativa che adotta e di cui approfitta per inserire il tono umoristico e divertente che si avverte giocando.
Gameplay ritmato
Parappa The Rapper è un videogioco molto breve, composto da sei livelli che corrispondono alle diverse canzoni, durante le quali saremo accompagnati da un’istruttore che canterà insieme a noi. Questa figura serve per anticipare al giocatore il ritmo della canzone, che poi dovrà ripetere attraverso i comandi.
Sulla parte alta dello schermo infatti vedremo i tasti scorrere e dovremo premerli secondo i tempi prestabiliti. Ogni tasto corrisponde ad una parola, quindi se non riusciamo a seguire il tempo assisteremo a Parappa inciampare sul beat della canzone. Questa meccanica è preziosa per la riuscita del gioco, perchè riesce a comunicare un feedback al giocatore in caso di fallimento. Se infatti la nostra esibizione sta andando male, si avranno ripercussioni direttamente sulla scena mostrata sullo schermo. Nel livello in cui Parappa prende la patente, per esempio, se sbagliamo troppe volte rischiamo di far sbandare l’auto e spaventare l’istruttore.
Il sistema descritto lascia anche molta libertà al giocatore, perchè sarà lui a dover ascoltare il tempo della canzone e capire quando è il momento giusto per premere il tasto. Le indicazioni sullo schermo sono certamente d’aiuto ma il nostro orecchio dovrà essere attento ed eseguire la maggior parte del lavoro.
i livelli sono intervallati da alcune vignette animate. Queste servono a dare contesto e a legare le sei canzoni con una trama dai toni assurdi ma comunque coerente.
Parappa riuscirà a portare Sunny Funny all’appuntamento che ha sempre sognato ma improvvisamente è colpito da un’emergenza che li conduce a cercare disperatamente una toilette. Sunny finirà per essere attratta dal modo spericolato di guidare del nostro protagonista, alla disperata ricerca di una stazione di servizio.
Una volta raggiunta la meta, Parappa assisterà con orrore ad una lunga fila composta da tutti gli insegnanti apparsi fino a quel momento e dovrà rappare per superarli in fila e arrivare alla toilette.
Un gioco d’altri tempi
Parappa The Rapper ci riporta alla memoria un’epoca di cui abbiamo tanta nostalgia ma bisogna evidenziare che il gioco ha comunque i suoi difetti. Il sistema del tracciamento dei tasti, ad esempio, non è perfetto e a volte può risultare frustrante ripetere una sezione per una mancata lettura dell’imput del joystick.
La storia e il gameplay sono molto semplici e tutto si conclude in un poco più di un’ora e mezzo. Questo rende Parappa The Rapper un gioco figlio dei suoi tempi, che è piuttosto difficile rivisitare al giorno d’oggi. Ci siamo abituati ad altri standard, a gameplay complessi e stratificati arricchiti da grafiche mozzafiato ma la personalità e lo stile unico di Parappa The Rapper lo rendono comunque un classico intramontabile.
Se non lo avete mai provato vi consigliamo di farlo, mentre se invece con questo gioco ci siete cresciuti siamo sicuri che non vi scorderete mai il motto “I gotta belive”.
Ve lo ricordate Parappa The Rapper?
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