Le carte Pokèmon sono costate troppo al truffatore questa volta
Le carte Pokèmon sono diventate ormai un oggetto da collezione. Esiste un mercato immenso per questi oggetti che un tempo erano considerati solamente accessori e giocattoli, sostenuto da una grande quantità di appassionati e professionisti. Comprare e vendere carte Pokèmon è diventato un business a tutti gli effetti, che però a volte può diventare rischioso.
Se n’è accorto un privato canadese, che come riporta il quotidiano Times Colonist, ha chiuso una trattativa del valore di 1.500$ con un acquirente dal nome Lovedeep Dhillon su Facebook Marketplace. Una volta ultimata la transazione, il venditore si è subito insospettito a causa della consistenza delle banconote. Osservandole meglio si è accorto che il numero seriale era lo stesso su tutte le banconote, mentre la banda olografica sembrava facilmente rimuovibile.

Il truffatore avrebbe anche potuto farla franca, se non fosse che ha tentato di ricontattare lo stesso venditore per chiudere un’altra trattativa relativa a carte Pokèmon, questa volta del valore di 2.700$. Questo ha dato al venditore l’occasione di preparare l’imboscata coinvolgendo la polizia locale.
Quando il truffatore è giunto sul posto è stato prontamente arrestato. Le forze dell’ordine hanno confiscato banconote contraffatte per un valore pari a 10.200$. Ora la polizia sta indagando su eventuali vittime dell’arrestato, chiedendo alla comunità di contattare la centrale di polizia.
Si tratta di un tentativo di truffa che fortunatamente è stato sventato grazie all’avventatezza del criminale e alla preparazione delle forze dell’ordine. Tuttavia l’impennata dei prezzi delle carte Pokèmon, considerate ormai veri e propri oggetti da collezionismo, ingolosiscono i malfattori e favoriscono questo tipo di situazioni.
Avete mai venduto una carta Pokèmon così costosa?
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