Il mondo degli indie ci riserva sempre mille sorprese. Dal platform all’RPG, gli studi indipendenti sono capaci di regalarci esperienze incredibili ma a volte ci capita fra le mani un titolo che ci colpisce nel profondo e va a toccare corde emotive nascoste nelle profondità del nostro essere. È questo l’effetto di Short Memory 2D: Fading Echoes, il titolo indie sviluppato da Efoo Games.
Lo studio di sviluppo italiano è una creatura di Elia Orlando, un ingegnere con una grande passione per il gaming che ha affidato a Short Memory 2D: Fading Echoes il racconto di un’esperienza che lo ha toccato personalmente. Con il mezzo del videogioco lo sviluppatore vuole aprirci una finestra allegorica sul tema dell’Alzheimer, una terribile condizione che corrode lentamente i ricordi di una vita e che ci costringe ad affrontare un lutto inesorabile mentre svaniscono le memorie e le identità dei nostri cari.
Detective Liam Roland
Il gioco parte mostrandoci un poliziotto intento ad investigare una scena del crimine insieme ad un suo collega nelle piovose strade della città di Kard City ed è evidente che il nostro Roland sia un’esperto detective, rispettato dai colleghi e dalla cittadinanza. Alcuni NPC lo chiamano addirittura la ‘Leggenda’ del distretto di polizia, a dimostrare la sua grande professionalità e coraggio nel risolvere le indagini.
Roland vuole rendere il mondo un posto sicuro per sua moglie e sua figlia Mary, che lo aspettano ogni giorno a casa preoccupate. Il detective viene totalmente inghiottito dal suo lavoro e, come spesso accade, si trova ad essere costretto a trascurare la sua famiglia che ne sente la mancanza.
È il compleanno di Mary e il nostro Roland si avvicina per regalarle una bambola. La bambina però non vuole saperne e urla in faccia a suo padre quanto lo odi per non trovare mai tempo per lei. A questo punto il detective si sveglia nella sua stanza ma non è più un giovane poliziotto in carriera ma un’anziano signore solo in una casa spoglia, riempita di piccoli fogli di carta con messaggi al futuro se stesso. Leggendoli capiamo che Roland soffre di Alzheimer e prova ad aiutarsi annotando tutti i dettagli come faceva quando era ancora la ‘Leggenda’ della polizia di Kard City.
Scopriamo che sua moglie se n’è andata qualche anno prima e la figlia Mary lo ha tagliato fuori dalla sua vita, accusandolo della sua continua assenza, che l’ha fatta sentire ferita e abbandonata. Mentre tentiamo di alzarci e capire dove ci troviamo sentiamo squillare il telefono al piano inferiore e dall’altro lato della cornetta c’è proprio Mary.
Nonostante i dialoghi siano composti soltanto da testi che appaiano in un’apposito box nella porzione superiore dello schermo, riusciamo quasi a sentire la sua voce trafelata mentre ci spiega che sua figlia Rose, nostra nipote, è stata arrestata. Mary è disperata e chiede aiuto a Roland che, con un passato in polizia, potrebbe far valere le sue conoscenze e i suoi talenti per risolvere il caso.
Alla stazione di polizia, il suo ex collega Ray gli racconta l’accaduto. Rose è la prima sospettata dell’omicidio di Claire, un’ amica con la quale aveva passato la notte e che era stata trovata senza vita dopo che la nipote di Roland era stata vista fuggire di corsa dallo stabile. Da qui si apre il calvario di un uomo che cerca di catturare di nuovo l’immagine che aveva di se stesso ma che ormai è sbiadita a causa dell’età e della malattia.
Roland farà di tutto per tentare di salvare la sua famiglia, che a suo modo ha sempre amato nonstante i suoi difetti. Lo aiuteremo in questo cammino a decifrare gli indizi e a risolvere il caso che vede sua nipote accusata di omicidio. Il gioco però ci ricorderà sempre la precaria condizione di Roland che, con il passare del tempo, perde la sua lucidità a causa della malattia, rappresentata in maniera straziante dai box dei dialoghi che diventano a tratti indecifrabili.
Un dramma in 2D
La commovente storia di Short Memory 2D: Fading Echoes viene dipinta su una tela bidimensionale, che accompagna con un design minimale la potenza della narrativa. Lo sviluppatore vuole chiaramente farci immedesimare nel panni di Roland e lo stile aristico del gioco si rivela una scelta azzeccata perchè non veniamo distratti da i dettagli di una città da esplorare ma rimaniamo sempre concentrati sui pensieri del protagonista.
La fedeltà grafica assume un ruolo di secondo piano e ogni area del gioco viene realizzata unendo semplici pixel. Una scelta motivata sicuramente dal budget limitato ma che si presta benissimo al tono di Short Memory 2D: Fading Echoes. La condizione del protagonista lo obbliga ad affrontare una versione irrimediabilmente distorta della realtà e il mondo pixelato rappresenta perfettamente il filtro surreale con cui una persona affetta da Alzheimer è costretta a convivere.
Roland si muove nello spazio di livelli brevi e contenuti, che agevolano lo scorrere della trama e ci fanno toccare con mano il dramma che sta vivendo. Le interazioni con i diversi personaggi e le scelte di dialogo ci permettono di plasmare la nostra storia e di risolvere gli enigmi che il gioco ci sottopone.
Roland infatti andrà a caccia di indizi per risolvere la sua indagine interpretando i segnali di una realtà che sbiadisce di fronte ai propri occhi. Il sistema delle indagini è il piatto forte del gameplay perchè ogni indizio si aggiungerà al nostro taccuino e unendoli fra loro potremo arrivare alla deduzione che ci separa dalla risoluzione del caso.
La meccanica proposta da Short Memory 2D: Fading Echoes è molto semplice: Basta unire due indizi che ci sembrano correlati fra loro e, se la nostra intuizione è corretta, arriveremo ad una deduzione che verrà scritta sul nostro taccuino e aprirà altri obiettivi che ci permettono di proseguire la storia e ci aprono altre zone della città da indagare e esplorare in cerca del tassello mancante del puzzle.
Molto più di un mobile game
I videogiochi per cellulare si sono fatti un pessimo nome negli anni a causa delle migliaia di app che popolano gli store, pieni di giochi creati apposta per implementare strumenti predatori e invogliare i giocatori a tirare fuori le carte di credito e sperperare inutilmente i propri risparmi. Si tratta di una tendenza che sta spopolando sempre di più anche nei videogiochi tradizionali ma il pubblico tende a vedere i videogiochi mobile con distacco e diffidenza.
Short Memory 2D: Fading Echoes dimostra come anche su mobile possano nascondersi perle indie validissime. Per gli sviluppatori alle prime armi può essere una soluzione saggia quella di portare il proprio gioco su mobile, che rappresenta una piattaforma più gestibile sul versante dello sviluppo e che offre una platea potenzialmente infinita di giocatori.
Efoo Games ci domostra come dalla passione di uno sviluppatore con un sogno nel cassetto possa nascere una storia che commuove e fa riaffiorare i ricordi di esperienze dolorose, che purtroppo tutti dobbiamo affrontare nel corso della vita. Prendetevi un pomeriggio per giocare a quella che è l’ennesima dimostrazione di come i videogiochi siano una forma d’arte in grado di comunicare emozioni forti e unire gli appassionati attraverso storie che esplorano la precaria condizione dell’essere umano.
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