L’industria videoludica è cambiata molto negli ultimi anni e il modello open-world si è espanso a macchia d’olio grazie a tutte le grandi sofware house che hanno tentato di adattare i loro più grandi IP a questa formula.

Elden Ring, Zelda, Final Fantasy sono solo alcuni dei nomi importanti che hanno ricevuto una svolta open-world nell’ultimo decennio. Questa rivoluzione, che la si ami o la si odi, è da ricondurre principalmente a Skyrim, l’opera magna di Bethesda e Todd Howard, che con il suo enorme successo ha influenzato inesorabilmente il mondo dei videogiochi.

Non sappiamo ancora quasi nulla di Elder Scrolls 6 e la sensazione è che dovremo aspettare ancora a lungo prima di poter giocare all’attesissimo sequel della saga ma esistono molti titoli che hanno cercato di imitare il modello Skyrim. Eccone alcuni.

The Witcher 3

Passiamo da un capolavoro a un altro iniziando questa lista con The Witcher 3, il fiore all’occhiello di CD Projekt Red, che con questo titolo si è conquistata definitivamente un posto al tavolo dei grandi.

Lo studio polacco ha elevato a dismisura i propri standard con il terzo capitolo della saga, confezionando un open world ispirato ai romanzi di Andrzej Sapkowski con un protagonista che rimarrà nella storia, Geralt of Rivia.

Interpretando Geralt ci metteremo alla ricerca di Ciri, che dovremo trovare prima che la Wild Hunt metta le grinfie su di lei. Questo è solo l’incipit di una storia che ci porterà a conoscere personaggi interessanti e ben scritti e che potranno esserci d’aiuto o ostacolarci nella nostra missione.

Il nostro ruolo di Witcher ci porterà ad accettare diversi incarchi da mercenario, per contrastare mostri e abomini che solo i nostri talenti sono in grado di affrontare. Le quest secondarie di questo gioco sono meravigliose e contribuiscono a rendere realistico l’immenso open-world del gioco.

Come Skyrim, questo gioco ci inghiotte nel suo mondo a tal punto che vorremmo viverci e non abbandonarlo mai. L’unica pecca è un sistema di combattimento un po’macchinoso e rudimentale ma se avete apprezzato Skyrim questo non sarà certamente un problema.

Fallout 4

I creatori di Skyrim si sono messi subito al lavoro dopo l’ultimo successo e nel 2015 ci hanno regalato Fallout 4, un titolo controverso al lancio ma che oggi viene considerato un’ottimo open world in stile Bethesda.

La Boston postapocalittica di Fallout 4 presenta grafiche molto superiori rispetto ai titoli precedenti dello studio, grazie all’utilizzo della nuova tecnologia resa disponibile da PS4 e Xbox One e questo è un elemento che è saltato subito agli occhi dei fan.

La mappa di Fallout 4 è compatta ma piena di incontri casuali con bestie mutate e predoni che ci tengono sempre sulle spine mentre esploriamo le rovine statunitensi. Il sistema di combattimento inoltre è evidente che sia stato uno degli elementi che ha ricevuto maggiore attenzione in fase di sviluppo perchè risulta responsivo e sempre fluido.

In Fallout 4 non ci si annoia mai perchè possiamo interagire con qualsiasi elemento del gioco. Possiamo modificare la nostra armatura, potenziare le armi e lavorare sulla nostra armatura atomica in un sistema di personalizzazione molto approfondito.

La storia non è delle più interessanti ma il fascino di Fallout 4 sta nell’open world, così com’è stato per Skyrim e per tutti i titoli targati Bethesda.

Kingdom of Amalur: Re-Reckoning

Quando nel 2012 38 Studios ha lanciato Kindom of Amalur: Reckoning, l’uscita del gioco è stata macchiata dalle controversie riguardanti i fondi garantiti allo studio e al tormentato processo di sviluppo. Questo chiaramente non ha aiutato la reputazione del titolo, che ha finito per essere insabbiato e perennemente sottovalutato.

Nel 2020 è stato realizzato un remake che, pur non garantendo al gioco la notorietà che avrebbe meritato, gli ha ridato un occasione per potersi mostrare al pubblico per quello che era, privo delle diatribe che ne hanno caratterizzato lo sviluppo.

Il mondo di Kingodom of Amalur è il classico mondo fantasy in cui interpretiamo un prescelto incaricato di salvare il mondo . Ha un sapore molto nostalgico ma il gameplay e il sistema di combattimento sono molto intuitivi e divertenti.

Si tratta di un titolo che non richiede molto ai suoi giocatori e gli lascia liberi di esplorare le vaste lande del mondo di gioco vagando per diversi dungeon alla scoperta dei numerosi tesori che nascondono.

La storia riprende molti clichè del genere ma ci da i giusti incentivi per proseguire senza ammorbarci con pagine e pagine di lore che non sempre siamo interessati a leggere o ad ascoltare.

Kingdom of Amalur Re-Reckoning merita di essere rivalutato e, se avete ormai consumato la vostra copia di Skyrim, potreste dargli una possibilità.

Gedonia

Quando prepariamo queste liste cerchiamo sempre di proporvi qualche titolo che forse non avete mai sentito nominare e che pensiamo vi potrebbe piacere. In questo caso parliamo di Gedonia, un RPG vecchio stile creato da un unico sviluppatore, Oleg Kazakov.

Questo indie ha un potenziale incredibile e si ambienta in un vasto open world realizzato con uno stile artistico davvero unico che lo distingue dallla massa. Invece che puntare al fotorealismo, Gedonia opta per uno stile dai colori vividi che guarda al mondo dell’animazione.

L’ispirazione è quella degli RPG classici ed è difficile credere che sia stato un solo sviluppatore a creare questo mondo, composto da diversi biomi e quest secondarie che possiamo scegliere come approcciare grazie ad un sistema di dialogo ben implementato. C’è persino la possibilità di costruire la propria casa e apportare miglioramenti con l’avanzamento della campagna.

Il sequel è in arrivo a marzo del prossimo anno e non vediamo l’ora di vedere cosa è cambiato nel mondo di Gedonia.

Gedonia è un titolo indipendente che, se avete amato lo stile open world di Skyrim, apprezzerete sicuramente.

Kingdom Come Deliverance

Un’altro titolo che è stato un successo a sorpresa è Kingdom Come Deliverance. L’open world di Warhorse Studio ci fa vestire i panni di Henry, il figlio di un fabbro nel piccolo borgo di Skalitz, situato nella Boemia di inizio XV secolo.

Assisteremo alle tragiche origini di Henry e poi lo accompagneremo nella sua avventura in cerca di vendetta per conto della sua famiglia. La narrativa di Kingdom Come Deliverance, a differenza di quella di Skyrim, è ben curata e rappresenta una delle principali attrattive del gioco.

Il teatro di questi eventi è un open world meravigliosamente realizzato e ispirato alla Boemia medievale. Warhorse Studio infatti ha impiegato tutte le proprie risorse per regalarci un mondo di gioco quanto più realistico possibile. Questo non si nota soltanto nel mondo e nelle grafiche ma anche in ogni attività che dovremo compiere. Alcune delle scorciatoie che molti videogiochi permettono al giocatore qui non sono ammesse e ogni conquista sarà guadagnata.

Persino i movimenti di Henry rispecchieranno l’inesperienza nostra e del protagonista nel vivere in un mondo a noi così ostile. L’impronta di Skyrim su Kindom Come Deliverance però è evidente perchè alcune filosofie di design, come quella di rendere l’esplorazione il fulcro principale del gameplay sono ispirate direttamente al classico Bethesda.

Se avete amato l’open world di Skyrim e il senso di libertà che vi ha fatto provare, crediamo che possiate apprezzare i titoli presenti in questa lista. In alternativa si può sempre iniziare la quindicesima run.

Unisciti a noi e segui l’Alpaca su Instagram e X.