Il genere sparatutto è uno dei più dominanti nel mercato videoludico. Halo, Call Of Duty e Doom sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno fatto la storia degli sparatutto e hanno segnato in maniera indelebile il mondo dei videogiochi.

L’universo indie sta sbocciando negli ultimi anni e alcune realtà stanno iniziando a fare serie concorrenza ai grandi nomi dell’industria. Se un tempo i progetti indie si limitavano ad omaggiare e imitare i titoli più famosi, ora costituiscono un’alternativa valida per chi ha perso la fiducia nel mercato tripla A ed è alla ricerca di esperienze originali non motivate unicamente dalla sete di denaro.

Vogliamo offrire qui agli amanti degli sparatutto una serie di alternative che saranno in grado di farvi tornare la passione per questo prolifico genere di videogiochi, senza preoccupazioni o ostacoli derivanti da Battle Pass e skin a pagamento. Una raccolta di titoli originali creati da appassionati proprio come noi.

Kook – Lone Wulf Studio LLC.

Partiamo con un FPS che stiamo tenendo d’occhio da tempo e che riprende le grafiche a blocchi della prima PlayStation per ricreare un’atmosfera molto familiare a chi quella generazione l’ha vissuta.

Se molti sparatutto prendono ad ispirazione Doom, Lone Wulf Studio invece ripercorre il solco di Quake, creando un mondo di gioco vittoriano in stile steampunk, dominato da una misteriosa Setta. Tu vesti i panni di un folle, e siccome le presenze ostili hanno assorbito la sanità mentale di tutti gli abitanti della città, sei l’unico ad essere rimasto esattamente come prima e avrai il compito di liberare il mondo da questa atroce piaga.

A livello di gameplay, Kook ricorda gli sparatutto del passato ma introduce anche diverse meccaniche innovative e molto interessanti. Le armi di cui ci potremo servire non saranno utili soltanto ad eliminare i nemici ma avranno anche altre funzioni secondarie che potrebbero rivelarsi fondamentali nell’attraversare i livelli. Un’esempio su tutti il fucile che spara assi di legno, che potremo usare come basi per creare scale o piattaforme.

Un connubio vincente fra tradizione e rinnovamento racchiuse in un unico sparatutto indie.

Unyielder – TrueWorld Studios

Il titolo dello studio di Singapore TrueWorld Studios presenta un mondo di gioco postapocalittico ambientato nella città di Erebus, la fittizia capitale dell’Antartide caduta in rovina dopo decenni di tormenti. Starà a noi esplorare i resti sfasciati di questa civiltà per scoprire i tesori che nasconde ed eliminare tutte le minaccie che ci daranno la caccia.

Unyielder viene definito un roguelooter e questo significa che il gameplay offrirà tante armi e potenziamenti da poter scovare ed equipaggiare per poi affrontare una serie di boss che saranno la vera attrattiva del gioco. Lo sparatutto in questione infatti può essere considerato una vera e propria boss rush ad altissima tensione, dove il fluido gameplay creato dagli sviluppatori e la grande varietà di strumenti a disposizione daranno vita ad un’esperienza davvero esplosiva.

Non c’è bisogno di essere esperti del genre, Unyielding è come un sacco da boxe dove scaricare tutte le frustrazioni della giornata. TrueWorld Studios però non rinuncia alla creatività perchè introduce una meccanica molto innovativa che permette al giocatore di costruire il proprio boss finale. Recuperando i dati dei nemici sconfitti infatti sarà possibile alterare la composizione dell’ultimo boss, attraverso un sistema che rende l’ultimo scontro sempre unico e imprevedibile.

Industria – Bleakmill

Ci troviamo nella Berlino Est di fine anni ’80, il Muro è appena crollato e la Guerra Fredda sta per volgere al termine. Interpretiamo Nora, una scienziata che insiema al suo compagno Walter si sta occupando del progetto ATLAS e sviluppando il primo esemplare di Intelligenza Artificiale. Vieni a sapere che Walter è scomparso e le forze dell’ordine tedesche si stanno dirigendo al Centro di Ricerca per distruggere tutto il lavoro a cui i due hanno dedicato la vita.

Nel tentativo disperato di raggiungere il tuo compagno, vieni inghiottita in un futuro distopico, dove l’Intelligenza Artificiale che stavate progettando ha preso il controllo assoluto e l’umanità è stata condotta sull’orlo dell’estinzione. Queste le premesse di Industria, uno degli sparatutto indie più ambiziosi degli ultimi anni.

Si tratta di un’esperienza compatta che si esaurisce nel giro di un pomeriggio, ma in quelle poche ore ci verrà data l’opportunità di esplorare un mondo di gioco graficamente affascinante e realistico. Il gameplay fa leva sull’elemento narrativo per regalarci combattimenti ben coreografati e supportati da controlli fluidi grazie ad armi da fuoco semplici ma efficaci. Il tutto è condito da alcuni puzzle ambientali utili a spezzare il ritmo dell’avventura.

Industria è una piccola perla sottovalutata, che presto riceverà un sequel. Se alle solite iconografie militaresche preferite un’atmosfera un po’ più noir e misteriosa, questo non potete perdervelo.

Prodeus – Bounding Box Software Inc.

Avete mai sentito parlare del termine “Boomer-Shooter”? L’appelativo dato a questo sottogenere indica quei titoli che tentano di ricreare le atmosfere degli sparatutto del passato, come Doom e Quake ma si sa che il termine “passato” può assumere un significato molto relativo. Persino Halo può essere considerato da qualcuno un boomer-shooter.

Facciamo questo preambolo proprio perchè Prodeus si propone di tenere alta la bandiera di questo specifico sottogenere creando un titolo il cui stile artistico strizza l’occhio al mondo retro pur utilizzando tecniche grafiche moderne. Ne risultano ambienti definiti da un’atmosfera che non può definirsi unica ma che sicuramente ha quell’ingrediente necessario a distinguersi dalla massa.

Per quanto riguarda il gameplay, Prodeus offre un’esperienza frenetica e ad alta tensione, supportata da un level design variegato e una solida selezione di armi da fuoco. Si tratta di uno sparatutto adrenalinico e senza fronzoli, in cui basta impugnare un fucile e sterminare le orde di nemici, senza preoccuparci di sistemi di progressione, abilità in stile RPG o inutili skin.

Prodeus sfida i tripla A proponendo un pacchetto completo, con una campagna affrontabile in single-player o in co-op, una modalità multiplayer competitiva e aggiungendo anche la possibilità di creare le proprie mappe, rafforzando il senso di community per il quale un tempo gli sparatutti erano famosi.

My Friendly Neighborhood – John & Evan Szymanski

Concludiamo con un titolo a cui l’etichetta ‘sparattutto’ può risultare un po’ stretta. My Friendly Neighborhood ci cala nei panni di Gordon, un tecnico inviato agli studi di un vecchio programma per bambini, che all’improvviso ha iniziato a trasmettere un nuovo episodio in tutte le TV della città.

Il sospetto è che si tratti di un malfunzionamento dell’antenna, ma appena ci recheremo allo studio capiremo che la realtà è molto più sinistra di quanto possa sembrare. I pupazzi hanno preso vita e ci daranno la caccia mentre noi cercheremo di porre fine per sempre al loro malsano spettacolo.

L’ispirazione a Five Night’s At Freddy’s è evidente in questo survival horror, che però riesce a creare una sua versione originale fondata su un mix vincente di azione e umorismo. La coppia di sviluppatori crea un mondo di gioco colorato e accattivante, che Gordon si troverà ad esplorare restando sempre in guardia dagli agguati dei pupazzi. L’introduzione di puzzle ambientali e una serie di armi bizzarre come lo Stenografo o l’inventario ispirato a Resident Evil rendono My Friendly Neighborhood uno sparatutto inimitabile che trabocca di creatività.

Al sangue e alla violenza, questo sparatutto risponde con divertimento e fantasia. Non fatevelo scappare.

E voi avete qualche sparatutto indie da consigliarci?

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