Split Fiction ci è piaciuto tantissimo. Come abbiamo già descritto nella nostra recensione, il nuovo titolo di Hazelight Studios è un vero e proprio capolavoro, che rende accessibile a tutti un’avventura davvero indimenticabile. Se non lo avete ancora fatto, convincete un vostro amico, familiare o la vostra dolce metà ad accompagnarvi in questo viaggio, che riuscirà a sbalordire anche chi non ha mai preso un controller in mano.
La creatività dello studio di Josef Fares esplode in ogni frame di Split Fiction, che non lascia spazio alla noia e alla monotonia, bombardandoci di sistemi innovativi ed elementi di gameplay che renderanno sempre fresche e originali le circa 12 ore di gioco.
Split Fiction è un inno alla creatività dell’arte e al mondo dei videogiochi, che gli sviluppatori omaggiano continuamente nel corso delle avventure di Zoe e Mio. Il gioco è punteggiato di citazioni ed easter egg evidenti, che daranno l’opportunità a voi e al vostro compagno di fare un viaggio nei ricordi e confrontare le rispettive esperienze di videogiocatori.
Abbiamo raccolto tutti gli easter egg che abbiamo notato in Split Fiction, vediamo se anche voi ve ne siete accorti.
Dark Souls

Partiamo con una citazione davvero evidente, che sicuramente tutti quelli che hanno raggiunto questo punto del gioco sono stati in grado di riconoscere. Una volta che Mio e Zoe sono arrivate al Moon Market dovremo aiutarle a recuperare tre gatti spettrali per aprire il cancello che ci permette di proseguire verso la zona successiva. Mentre ci staremo aggirando alla ricerca di uno dei tre felini ci imbatteremo in una grotta con al centro l’iconico falò in sovrastato da una spada, che tutti i fan di Dark Souls riconosceranno immediatamente.
Se avessimo ancora qualche dubbio, quando le due protagoniste si siederanno e apparirà la scritta “Moonfire Lit”, sarà palese che Hazelight Studios abbia voluto omaggiare le opere di From Software.
Assassin’s Creed

Durante una delle esplorazioni dei mondi fantasy nati dall’immaginazione di Zoe, verremo aggredite da un esercito di orchi e per sfuggire alla loro furia saremo costeretti a scalare una torre altissima e a rifugiarci sulla sua vetta. Per scendere le due protagoniste si libreranno in aria e replicheranno la mossa simbolo della saga Assassin’s Creed, ovvero il Salto della Fede.
Chi come noi ha ancora impressi a fuoco i ricordi di Ezio che si lancia dalle alture di Firenze in una minuscola balla di fieno riconoscerà subito l’easter egg, reso ancora più evidente da Zoe, che esclama: “Bisogna avere fede quando salti”
I Tre Porcellini

Ok, questo non è un easter egg dedicato ad un videogioco, ma ci ha fatto talmente ridere che non potevamo non includerlo. Ormai conoscete tutti la sezione in cui le due protagoniste si trasformano in mailini dagli esilaranti poteri, intenti ad esplorare una fattoria ignari del proprio crudele destino.
Se vi addentrerete nei meandri del livello scorgerete una casa di mattoni rossi, in cui si rifugia un vostro simile che si vanta di aver costruito la casa perfetta. A quel punto il suino comandato da Mio, usando la sua flatulenza razzo, potrà far crollare la casa di mattoni e il tetto sulla testa del malcapitato terzo porcellino.
Questa citazione è la ciliegina sulla torta di un livello che ci ha fatto piegare in due dalle risate.
It Takes Two

A proposito di ciliegine e di torte, Hazelight Studios cita la sua opera precedente in una missione secondaria in cui le due protagoniste esplorano un mondo composto di dolciumi. Le due protagoniste si trasformano in denti e saltellano fra caramelle e gelati ma, se sarete attenti, scorgerete un waffle che assomiglia al Libro dell’Amore, il personaggio che guida Cody e May verso il salvataggio del loro matrimonio.
It Takes Two riceve un’altra citazione, questa volta molto più macabra, che riguarda il povero elefantino torturato da Cody e May. Split Fiction utilizza la malcapitata Didì come di mascotte su un’insegna dei mondi cyberpunk ideati da Mio e possiamo persino tagliarle arti e orecchie in memoria dei vecchi tempi.
Super Mario

Vi ricordate quando vi parlavamo di orchi che vi inseguivano? Beh questa volta invece vi lanceranno contro degli enormi barili per impedirvi di raggiungere il grande cancello del villaggio.
Nell’euforia del momento potreste non accorgervene, ma il modo nel quale gli orchi lanciano i barili dall’alto e come le due protagoniste debbano fare lo slalom fra di essi per arrivare all’obiettivo è un palese omaggio alle origini di Super Mario.
Questa sezione del gioco infatti ricorda molto i tempi in cui l’iconico idraulico saltellava per evitare i barili lanciati da Donkey Kong. Un giusto easter egg per onorare il padre di tutti i platform e uno dei simboli del mezzo videoludico
Dune

Split Fiction include molti riferimenti a opere esterne al mondo dei videogiochi e una dei più evidenti è quello all’opera di Frank Herbert. Dune è stato il punto di riferimento per molti adattamenti cinematografici, come quello di Villenueve candidato agli ultimi Oscar ed entrerà presto anche nel mondo dei videogiochi con un MMO sviluppato da Funcom.
Split Fiction si unisce alla festa con un omaggio che vede le due protagoniste cavalcare due squali che nuotano nel deserto, proprio come gli iconici Vermi della Sabbia ormai diventati simbolo del franchise. Non saremo di certo Paul Atredis ma ce la siamo cavati piuttosto bene.
Portal

Fra le concitate sezioni di Spliti Fiction, Josef Fares riesce ad ommaggiare anche Portal, una vera e propria leggenda dei puzzle game nata dalla mente di Gabe Newell. Durante la sua epoca d’oro, Valve era davvero inarrestabile e inanellava successi continui che avrebbero rivoluzionato per sempre il panorama videoludico e con Portal lo studio aveva dato vita ad un sistema tutto nuovo di intendere i puzzle, manipolando lo spazio e la prospettiva del giocatore.
Chi ha avuto il piacere di giocarci ricorderà sicuramente GLaDOS, l’iconica intelligenza artificiale che dirigeva gli Aperture Laboratories. La voce robotica della principale antagonista del gioco viene riproposta in una delle missioni secondarie di Split Fiction, nella quale il grande braccio bionico ci guida durante la sfida proprio come aveva fatto ai tempi di Portal. Si tratta di un easter egg piuttosto evidente, che non abbiamo potuto fare a meno di apprezzare proprio per i ricordi indelebili legati al capolavoro di Valve.
Dead Space

Rimaniamo in casa EA con un easter egg dedicato a Dead Space, il survival horror dal triste destino che ha combinato elementi del design di Resident Evil all’agghiacciante ambientazione della stazione spaziale USG Ishimura. In Dead Space impersoniamo Isaac Clark, che si fa largo fra i bui corridoi della Ishimura fronteggiando grottesche creature umanoidi assetate di sangue.
In Split Fiction non ci sarà nulla di così cruento e sanguinoso ma durante una missione secondaria viaggeremo nello spazio aperto a gravità zero, aggrappandoci alle casse rilasciate in seguito ad una grave collisione della stazione che stavamo esplorando. Le due protagoniste vestiranno un apposita tuta per addentrarsi nello spazio e la cutscene in cui la indossano ricorda il momento in cui Isaac Clarke si mette addosso la sua armatura.
Si tratta di un easter egg più nascosto rispetto a molti altri su questa lista ma siamo sicuri che i fan lo avranno saputo cogliere.
Halo

Non poteva mancare un omaggio ad Halo, il padre di tutti gli sparatutto su console. Quando Mio e Zoe stanno per paracadutarsi da un navicella in volo insieme ai loro commilitoni vengono istruite da un personaggio che assomiglia molto al Sergente Johnson, uno dei personaggi più amati della trilogia originale di Bungie.
Si tratta di un breve accenno alla leggenda di casa Xbox, che si limita ad un richiamo visivo non interessando nessun elemento di gameplay. Siamo rimasti comunque soddisfatti nel veder riconosciuta una delle saghe preferite dalla nostra redazione, che ora versa in condizioni preoccupanti, molto lontane dai fasti di un tempo.
Metal Gear Solid

Una citazione inequivocabile invece è quella dedicata a Metal Gear Solid. Durante il livello in cui le due protagoniste si trasformano in due sfere dai poteri differenti, una delle due dovrà nascondersi dai robot di sorveglianza e superare un labirinto con l’aiuto vigile dell’altra.
Nei corridoi futuristici ci imbatteremo in una scatola di cartone sotto la quale potremo nasconderci, rievocando una delle scene più simboliche della saga firmata Hideo Kojima
Sailor Moon

Usciamo ancora una volta dal mondo dei videogiochi con un omaggio a Sailor Moon, la famosissima serie giapponese simbolo degli anni ’90. Parlare di easter egg in questo caso sarebbe riduttivo perchè la metamorfosi di Zoe rievoca esattamente ogni frame della trasformazione di Sailor Moon nell’anime.
Si tratta di un breve richiamo senza conseguenze, destinato solamente a strappare un sorriso ai giocatori con quache anno in più, obiettivo che Split Fiction raggiunge in più di un’occasione.
“Fuck the Oscars”

Concludiamo con uno dei momenti più esilaranti della storia recente dell’industria videoludica. Siamo ai Game Awards 2017 e Josef Fares si rende protagonista di un siparietto in compagnia di Geoff Keighley, che prima di proseguire con la cerimonia passa il microfono a Josef Fares.
Il leader di Hazelight Studio tesse le lodi del mezzo videoludico, rivendicandone la netta superiorità rispetto al cinema e a qualsiasi altra forma di intrattenimento. L’esuberante game director conclude il suo discorso esclamando “Fuck the Oscars”, facendo così esplodere la folla del Microsoft Theater.
Durante l’avventura di Split Fiction ci imbattiamo in una radio appoggiata su una panchina, che se sintonizzata sulla giusta frequenza riproduce l’indimenticabile discorso di Fares, di cui sottoscriviamo ogni parola.
Voi ne avete notati altri?
Unisciti a noi e segui l’Alpaca su Instagram, Facebook e X.