Lo scorso 6 marzo, Hazelight Studios ha finalmente rilasciato il suo nuovo attesissimo progetto: Split Fiction. Lo studio svedese diretto dall’istrionico Josef Fares aveva già sorpreso il mondo intero nel 2021 con It Takes Two, l’avventura co-op che ci calava nei panni di una coppia in crisi con la missione di salvare il proprio matrimonio per il bene della figlia e per ritornare ad abitare i loro corpi umani.

Con la meritatissima vittoria del Game of The Year l’industria ha dovuto accorgersi di Hazelight Studios, una realtà che si è specializzata nella creazione di videogiochi in co-op e, sotto l’ombrello di EA, è riuscita a far tornare in auge un genere che rischiava di essere dimenticato.

L’annuncio di Split Fiction è stato accolto con grande interesse, perchè questa volta Josef Fares avrebbe potuto fare le cose in grande e dare finalmente forma a tutta la sua visione.

Due scrittrici in due mondi diversi

Split Fiction

Split Fiction ci presenta subito le due protagoniste, Mio Hudson e Zoe Foster, due scrittrici e aspiranti autrici che cercano di farsi strada in un settore cinico ed estremamente competitivo.

Le due vengono contattate dalla Rader, una compagnia che offre loro l’opportunità di essere finalmente pubblicate. L’occasione è da non perdere, così Zoe e Mio si dirigono al loro Quartier Generale con la speranza di svoltare la loro carriera. Una volta raggiunta la sede le verrà chiesto di indossare strane tute e il CEO della compagnia presenterà la Macchina all’avanguardia dove tutti i partecipanti dovranno introdursi.

Zoe, ancora in preda all’euforia, entra nella capsula senza pensarci un momento, mentre Mio insospettita dalla situazione si ribella e viene scaraventata nella stessa capsula di quella che sarà la sua coprotagonista. La coppia si risveglierà nella stessa simulazione, realizzata sull’impronta delle storie di entrambe.

È qui che inizierà la nostra avventura, nella quale esploreremo i mondi creati dalle due protagoniste e le loro personalità. Zoe, la più estroversa e spensierata, è appassionata a tutto ciò che riguarda il fantasy e ci porterà in sezioni da favola piene di strane creature, magia e castelli, il tutto condito da quel tocco medievale che contraddistingue il genere. Le simulazioni create da Mio invece saranno incentrate sul genere sci-fi, decorato di luci al neon e elementi cyberpunk che rispecchiano la sua personalità più diffidente.

Il paragone con It Takes Two è obbligato ma, almeno per quanto riguarda la sceneggiatura, i due titoli si distanziano sensibilmente. Se nell’opera precedente abbiamo controllato una coppia sull’orlo del divorzio, reduce da anni di conoscenza e frizioni, in questo caso vestiamo i panni di due personaggi che non si conoscono e questo influisce molto sul ritmo delle prime ore di gioco. Le due imparano lentamente ad entrare in contatto l’una con l’altra e servirà tempo prima che riescano a sciogliere le riserve e fidarsi l’una dell’altra.

Questa differenza rende Split Fiction un titolo che ha bisogno di riscaldarsi dal punto di vista narrativo, prima di mostrare al giocatore tutto il suo potenziale. Se daremo la possibilità alle due protagoniste di svelarsi vivremo una storia di amicizia reciproca, forgiata dalle difficoltà della sfida a cui vengono sottoposte e soprattutto dal sogno che le accomuna.

La compagnia Rader Publishing, che svolge il ruolo di principale antagonista del gioco, riflette temi molto attuali come la rapida e preoccupante evoluzione della IA e la minaccia che rappresenta per le opere creative e per chi sogna un giorno di dare forma ai propri talenti. Josef Fares lancia un messaggio per niente velato ai vertici dell’industri avideoludica e ribadisce come l’essenza dell’arte sia necessariamente umana.

Zoe e Mio rappresentano tutti gli artisti e tutti coloro che sognano di esserlo, rendendo il messaggio di Split Fiction chiaro e potente

Un forziere pieno di idee

Non c’è dubbio che la principale attrattiva di Split Fiction sia il suo gameplay. Voi e il vostro compagno vi imbarcherete in un viaggio indimenticabile, nel corso del quale esplorerete il mosaico di idee nato dalle menti di Hazelight Studios.

Ciascun giocatore controllerà una delle due protagoniste e insieme a loro rimbalzerete fra le diverse simulazioni, connesse da un glitch al termine del livello che vi trasprterà in quello successivo. Utilizzando questo espediente gli sviluppatori sono in grado di farcire Split Fiction di sezioni uniche, ognuna fondata su elementi di gameplay diversi.

Dai grattaceli sospesi e futuristici di Mio passeremo alle foreste incantate di Zoe, cavalcando draghi e motociclette e confidanto sempre l’uno nell’altro per poter superare l’ostacolo di turno.

Non ci sono abbastanza parole per descrivere la sovrabbondanza di creatività contenuta in Split Fiction. Lo studio svedese è riuscito a comporre una sequenza perfetta di puzzle, combattimenti ed esplorazione servendosi di sistemi di gioco che variano in continuazione, rendendo l’avventura sempre interessante e stuzzicando la curiosità del giocatore. Ci chiederemo sempre cos’avrà in serbo per noi il prossimo portale e non indovinare quasi mai ci farà rendere conto di quanto Split Fiction sia assolutamente un fuoriclasse del genere co-op.

Hazelight raggiunge finalmente la sua maturazione, dimostrando ancora una volta il suo valore e stabilendo di fatto un monopolio sui videogiochi cooperativi. Lo studio di Josef Fares infatti fa tesoro di tutte le sue esperienze precedenti e crea la migliore esperienza co-op mai creata, accessibile agli appassionati e ai loro amici e familiari. Non importa se siete videogiocatori accaniti o qualcuno vi abbia implorato di giocare a Split Fiction insieme lui, il gioco accoglie giocatori di tutte le età e di qualsiasi indole. Troverete pane per i vostri denti a prescindere da quale genere vi appassiona. Sparatutto o avventura, puzzle game o platform, Split Fiction ne ha per tutti e può rappresentare la giusta opportunità per introdurre un non gamer nella vostra vita a prendere finalmente un controller in mano.

Split Fiction sta meritatamente battendo tutti i record stabiliti da Hazelight Studios ed è diventato il titolo maggiormente apprezzato della libreria EA, che dopo oltre un decennio può vantare un 91 su Metacritic. Ma non sono le valutazioni della critica a rendere questo videogioco un capolavoro, perchè il vero centro dell’esperienza, specialmente in Split Fiction, sono i giocatori.

Lo studio di Josef Fares si è assiucurato di implementare un atteggiamento player-friendly ormai raro nel panorama avido e cinico dell’industria videoludica. Con l’introduzione del Friend Pass infatti sarà necessario che soltanto uno dei giocatori possieda la versione completa del gioco, per poter invitare l’altro e vivere l’intera esperienza insieme. Hazelight Studios rinuncia di fatto al 50% degli incassi per poter rendere accessibile Split Fiction a più giocatori possibili e questa presa di posizione a nostro parere va lodata. Non è facile avvertire così nitidamente la passione alla base di un progetto, specialmente in un titolo tripla A ad alto budget come Split Fiction, ma Josef Fares ci dimostra ancora una volta come i giochi siano passione, divertimento e umanità, un umanità che il gioco ci invita a rispettare e salvaguardare.

Split Fiction è un vero capolavoro, che abbiamo giocato tutto d’un fiato nel giro di un weekend senza scollarci un attimo dalla scrivania. Un gioco del genere merita tutte le lodi che sta ricevendo e lo consiglieremmo a tutti, chiunque voi siate.

E voi che ne pensate di Split Fiction?

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RECENSIONE
  • VOTO
5

Il miglior videogioco co-op mai realizzato

Split Fiction ha completamente annullato il nostro weekend, trasportandoci in un avventura indimenticabile che non smetteremo mai di lodare. Preparatevi ad un’esperienza che vi bombarderà di sezioni creative e gameplay innovativo, facendovi provare una sequenza incalzante di emozioni. Ogni volta che penserete di esservi abituati ai controlli e al paesaggio sarà il momento di cambiare totalmente mondo di gioco e questo non potrà che impressionarvi. Abbiamo riscoperto tutto ciò che ci fa amare questa potentissima forma d’arte e l’abbiamo apprezzato tutto d’un fiato con un sorriso stampato sul viso dall’inizio alla fine del gioco. Non perdetevelo