Ormai lo sapete, qui a Gaming Alpaca abbiamo un debole per tutto ciò che riguarda il mondo indie. Osservare team indipendenti che cercano di seguire i propri sogni e dare forma alle loro ispirazioni creative è un’esperienza estremamente soddisfacente che vale la pena seguire da vicino.

È questa a missione che ci ha motivato a creare la nostra piattaforma, che vuole rappresentare una lente d’ingrandimento sul brulicante e intraprendente sottobosco indie. A questo proposito abbiamo deciso di visitare lo Svilupparty, l’evento tenutosi a Bologna fra il 9 e l’11 maggio che ha accolto decine di studi di sviluppo emergenti, impazienti di mostrare al pubblico le prime versioni delle loro creature in cerca di feedback preziosi sui quali modellare il futuro dei loro titoli.

Qui vi sottoponiamo alcuni dei titoli indie che più ci hanno impressionato durante la nostra visita allo Svilupparty e che vi consigliamo di tenere d’occhio.

Stonemachia

Partiamo con quello che secondo noi è stato il profilo più interessante presentato allo Svilupparty. Si chiama Stonemachia ed è un soulslike sviluppato da un appassionato gruppo di ragazzi conosciuto con il nome di Crossfall Games.

Sappiamo bene che dopo Elden Ring i soulslike si sono moltiplicati in tutto il panorama videoludico, sia in ambito tripla A che nel mondo indie, ma Stonemachia ne propone una versione originale basata sull’estetica degli scacchi. Controlliamo un semplice pedone, che si avventura nel mondo di Medhelan ispirato all’aperta campagna italiana e punteggiata da imponenti strutture in rovine.

Dopo aver mosso i primi passi, il nostro Zefiro si cimenterà nelle prime sessioni di combattimento ed è qui che tutto il potenziale di Stonemachia si mostra finalmente al giocatore. Il pedone è sorprendentemente agile e una volta preso dimestichezza con i comandi entra in gioco tutta la memoria muscolare maturata in un decennio di titoli From Software. Si perchè Stonemachia non perde tempo a lanciare il guanto di sfida ai giocatori, sbarrando la strada con scontri per niente semplici da affrontare e boss che ricoprono senza dubbio un ruolo di primo piano nell’economia del gioco.

Non è la prima volta che uno studio italiano prova a cimentarsi nel genere soulslike ma, a differenza di Enotria: The Last Song, Stonemachia offre un level design molto più compatto che predilige il combattimento all’esplorazione. Perfetto per chi cerca una vera sfida.

La demo è già disponibile su Steam e vi consigliamo di provarla se apprezzate il genere

Nerobi

Allo Svilupparty abbiamo incontrato una nostra vecchia conoscenza, gli sviluppatori di Nerobi. Vi abbiamo raccontato del loro progetto qualche mese fa, quando i membri dello studio ci hanno raccontato i retroscena del loro meraviglioso platform disegnato interamente a mano. Nei panni di un piccolo esserino umanoide abbiamo esplorato i meandri del Mondo Mediano, fra sezioni di platform, portali e gechi dispettosi.

I ragazzi di Sanobusiness erano presenti allo Svilupparty, dove stavano testando una nuova build del gioco con nemici inediti e piccoli accorgimenti al gameplay, testimonianza di quanto i cratori tengano tanto a questo progetto. Potete trovare qui la nostra intera analisi del gioco ma vi basterà sapere che Nerobi è evidentemente un progetto nato dalla passione, pieno di idee sperimentali e design unici di NPC e nemici che oltre ad essere un piacere per gli occhi, riescono a tenere il giocatore costantemente sulle spine con percorsi nascosti e combattimenti improvvisi. Una prima versione del gioco è disponibile su Steam e se state cercando qualcosa di innovativo che stimoli la vostra curiosità, Nerobi è l’indie che fa per voi.

Paradox!

Passiamo invece ad un altro progetto molto interessante che ribalta il concetto di platform implementando una meccanica geniale fondata sulla collaborazione dei due scienziati protagonisti. Ci troviamo nei panni di uno scienziato, che durante i suoi esperimenti è rimasto bloccato in un loop temporale dal quale non riese più ad uscire. Per trovare la via d’uscita dovrà collaborare con una versione giovane di se stesso e superare i labirinti a tempo che gli sviluppatori hanno preparato.

Il gameplay di Paradox! si traduce in una serie di livelli sempre più difficili che il giocatore dovrà superare due volte. La prima in veste dello scienziato più giovane, che dovrà raggiungere il portale saltellando fra le piattaforme del laboratorio, poi la sua versione anziana dovrà guidarlo nel percorso attivando interruttori e facendo apparire e scomparire le piattaforme per permettere al suo alter ego di raggiungere il portale e superare il livello.

Il concetto è piuttosto semplice ma basterà prendere in mano il pad per qualche minuto per accorgersi che i livelli sono tutt’altro che facili da superare. Bisognerà fare attenzione alle tempistiche di attivazione degli interruttori e individuare l’itinerario ottimale da percorrere, perchè se i due protagonisti non si muovono in sinergia fra loro il fallimento è assicurato. Ne risulta un gameplay surreale, che inganna il giocatore con un apparente semplicità per poi presentare un livello di sfida sempre più elevato e cervellotico.

A completare il progetto uno stile artistico ispirato ai cartoni anni ’90 che hanno segnato la nostra generazione, primo su tutti Il Laboratorio di Dexter, e un’attenzione maniacale alla parte sonora.

Soulkin

Passiamo ad un titolo indie che teniamo d’occhi da diverso tempo. L’abbiamo testato per la prima volta all’ultima edizione del Lucca Comics & Games e ce ne siamo subito innamorati. Vestiamo i panni di Nadia, la protagonista dalla chioma argentata di questa avventura che ha il compito di salvare il mondo di Ankril. Per farlo non sarà da sola, ma sarà accompagnata da una squadra di tre mostriciattoli, che dovrà gestire in maniera tattica per farsi strada in questo roguelike ibrido fra strategico e roguelike.

Il gameplay ci presenta un campo di battaglia a scacchiera esagonale, lungo la quale verrà piazzata la nostra squadra e quella avversaria. A quel punto dovremo muovere i nostri mostriciattoli e sconfiggere il team avversario. È qui che l’elemento tattico entra in gioco, perchè ognuno dei mostri ha abilità primarie e secondarie che gli daranno una marcia in più in combattimento. Soulkin adotta essenzialmente un combattimento a turni e implementare una strategia efficace è fondamentale per arrivare in fondo ma, essendo un roguelike, permette al giocatore di sbagliare e ricalibrare le sue strategie per le future run.

Ci sarebbero tanti elementi da discutere in relazione a questo indie e ci auguriamo di parlarvene in maniera più approfondita in futuro, perchè è sicuramente uno dei titoli più interessanti presentati allo Svilupparty

Dragonero: L’Ascesa di Draquir

Concludiamo con Dragonero: L’Ascesa di Draquir, un RPG vecchio stile che si preannuncia pieno di contenuti e sistemi di gioco. Il progetto di Operaludica è evidentemente dedicato alla platea di appassionati di giochi di ruolo perchè crea un mondo fantasy dal sapore medievale che porta i giocatori nel Continente di Erondar.

Ci dirigiamo a Solian, un importante centro nel Sud-Est dell’Impero dove partirà la nostra avventura e qui possiamo ammirare tutto il valore artistico del gioco. Non è semplice realizzare modelli esteticamente piacevoli, specialmente in mancanza di grossi budget alle spalle, ma questo indie punta chiaramente tanto sul suo stile grafico. Invece che aspirare al realismo, Dragonero adotta una grafica stilizzata che sembra quasi una litografia in movimento e contribuisce ad evocare questa atmosfera fantasy e ad immergere il giocatore nel suo mondo.

Il gameplay è estremamente stratificato perchè incorpora tantissimi sistemi di gioco, che vanno dall’esplorazione della mappa e dei dungeon al combattimento a turni. Il tutto è curato nei minimi particolari e nulla è lasciato al caso, perchè il team che avremo a disposizione dovrà essere gestito tenendo d’occhio gli indicatori di energia, fame, stanchezza aggiungendo al gioco anche un elemento survival.

Dragonero: L’Ascesa di Draquir è un gioco che trabocca di creatività e contenuti che qui possiamo descrivervi soltanto brevemente, ma se volete avere una finestra più realistica sul progetto potete provare la demo disponibile su Steam.

Siete stati anche voi allo Svilupparty?

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