PlayStation è la casa di tantissime esclusive leggendarie, come Crash Bandicoot, The Last of Us e Final Fantasy. Una delle perle nascoste della libreria PlayStation è senza dubbio la saga Twisted Metal, un nome noto ai giocatori che come noi sono stati svezzati dall’iconica prima PlayStation.

Sony ha da tempo abbracciato il mezzo cinematografico e ha adattato una serie di sue IP al piccolo e grande schermo. Da qui nasce la serie tv ispirata alla saga Twisted Metal, che ha debuttato in Italia la scorsa settimana in esclusiva per gli abbonati al PS Plus Premium.

Abbiamo avuto l’opportunità di guardare tutti gli episodi e vi presentiamo qui di seguito le nostre considerazioni

Come portare Twisted Metal in TV?

Chi conosce la saga videoludica saprà bene che non si tratta di un IP facilmente adattabile al piccolo schermo. Stiamo parlando di un’altra epoca di PlayStation, quando il suo reportorio non era definito dai titoli dall’impressionante potenziale narrativo presentati col taglio cinematografico a cui siamo abituati oggi.

Twisted Metal è una saga figlia dei suoi tempi, che aveva come attrattiva principale quella dei combattimenti fra auto munite di armi da fuoco, responsabili di quel proverbiale caos catartico che abbiamo tanto amato da ragazzini.

Se siete qui per una valutazione breve della serie vi basterà sapere che la serie tv sorprende per la sua accuratezza e rispetto del materiale originale. Ci aspettavamo una lunga sequenza di scene fan service condite da una buona dose di trash e invece siamo rimasti sorpresi dalla qualità del prodotto finale. Non fraintendeteci, entrambi gli elementi sopracitati sono presenti in abbondanza ma i creatori dello show riescono comunque a confezionare un’esperienza piacevole, adatta ad un pigro pomeriggio invernale in cui sfogliamo disperatamente le proposte dei vari servizi in abbonamento in cerca di qualcosa da guardare.

Il mondo è precipitato in una non meglio definita apocalisse, che ha messo fuori uso tutti gli impianti elettrici e i device tecnologici, facendo piombare la civiltà nel caos. Le città si sono riorganizzate ergendo alte mura per tenere lontani i reietti, ma per comunicare fra loro e trasportare importanti risorse, questi centri hanno bisogno di corrieri specializzati e pronti a tutto. È qui che entra in gioco il nostro protagonista John Doe, interpretato da un ottimo Anthony Mackie.

Il nostro è ormai diventato un asso nel suo lavoro e le voci della sua strordinaria efficenza raggiungono New San Francisco, un’importante enclave della zona guidata da Raven, leader dei sopravvissuti. John viene convocato all’interno delle mura e la governatrice gli proporrà un accordo irrifiutabile. Dovrà effettuare un’importante consegna a New Chicago, dall’altra parte del Paese, e se riuscirà a portare a termine la missione entro il limite stabilito di 10 giorni verrà ricompensato con il più ambito dei premi: la possibilità di diventare un cittadino a tutti gli effetti di New San Francisco.

A questo punto comincerà ufficialmente l’avventura di John Doe, che ingolosito dalla grande opportunità, si imbarcherà in questo viaggio fra le pericolose lande postapolattiche e desolate che separano New San Francisco e New Chicago, con il solo aiuto della sua determinazione e della sua adorata automobile Evelyn.

Personaggi e fedeltà al videogioco

I creatori dello show si concedono diverse libertà artistiche per portare Twisted Metal in TV ma il punto di svolta che determina la riuscita di questa serie è la gestione dei protagonisti e degli attori che li interpretano. John Doe, che rappresenta un po’ il giocatore, è incarnato da un Anthony Mackie in stato di grazia. Si diverte sul set e travolge col suo carisma lo spettatore e il resto del cast. Il suo manierismo esplosivo riflette perfettamente il tono scanzonato della serie e permette agli autori di restare in equilibrio sulla linea sottile che separa il lato comico da quello demenziale.

Anche gli altri personaggi riescono ad emergere e hanno i loro momenti ma sicuramente la sorpresa è Stephanie Beatriz nei panni di Quieta (infelice traduzione dall’inglese ‘Quiet’). Il suo arco narrativo è sicuramente il meglio sviluppato nel corso di questa prima stagione, che la vede riemergere da un grosso trauma e liberarsi dei pesanti bagagli del suo passato. Il suo rapporto con John Doe è il traino di tutta la prima stagione e, sebbene a volte possa risultare stereotipato, si adatta perfettamente al tono dello show.

I creatori si assicurano poi di includere molti dei personaggi che i fan della serie PlayStation hanno imparato a conoscere. Mike e Stu conservano la loro identità di duo comico e quasi caricaturale ma svolgono un ruolo più importante nella serie tv, per non parlare del personaggio dell’Agente Stone, che diventa il principale antagonista con un’origin story che approfondisce il suo personaggio e rende omaggio ai fan del gioco.

Sweet Tooth è l’icona del franchise Twisted Metal e rovinare la sua immagine con un ritratto poco fedele sarebbe stato uno degli errori più grossolani da compiere. Il suo personaggio invece emerge in tutto il suo potenziale sociopatico e ruba ogni scena in cui appare. Il racconto del suo passato e di com’è diventato il terrificante clown che oggi conosciamo è uno dei punti più alti di tutta la serie.

Lo show dimostra che non ha paura di osare e, nonostante la leggerezza della narrazione, mette in scena alcune sequenze davvero sanguinose che ci obbligano ad avvertirvi di non guardarlo davanti ad un pubblico sensibile.

Si percepisce un costante rispetto per il materiale originale da parte degli autori, che più volte fanno riferimento ad eventi e peculiarità della serie PlayStation, assicurando costantemente i fan di essere consapevoli di tutto ciò che c’è da amare nella serie videoludica.

Twisted Metal è da vedere?

Veder riemergere un IP dimenticato come Twisted Metal sicuramente ha fatto breccia sul nostro cuore nostalgico ma i rischi di portare sul piccolo schermo un prodotto del genere erano numerosi. I creatori dello show hanno dovuto attraversare un campo minato composto da materiale difficilmente adattabile al formato televisivo e una tonalità di humor che avrebbe potuto facilmente scadere nel demenziale. Possiamo però dirci soddisfatti del risultato.

I nove episodi della prima stagione rimaneggiano molto il contenuto dei videogiochi, prendendosi a volte qualche libertà di troppo. L’umorismo a tratti non arriva allo spettatore e scivola su momenti imbarazzanti facilmente evitabili.

Il talento degli interpreti e il lavoro encomiabile degli sceneggiatori però salvano un progetto che, ad occhi esterni, non può che ispirare sfiducia. La serie riesce a schivare tutti, o quasi, gli ostacoli e le trappole che avrebbero potuto porre una violenta fine alla sua corsa e si conclude con un episodio esplosivo che apre la strada alla seconda stagione. Gli sceneggiatori potranno finalmente permettersi di integrare alcuni elementi dei videogiochi che in una stagione introduttiva non sarebbero stati capiti e invece a questo punto potranno solo arricchire la narrazione con una buona dose di fan service.

Se avete un abbonamento attivo a PS Plus Premium o Deluxe, Twisted Metal potrebbe essere una buona serie da guardare senza impegno dopo cena, quando vorrete soltanto scaricare le tensioni accumulate nel corso di una dura giornata di lavoro. Vi consigliamo di effettuare l’upgrade da PS Plus Essential? No. Assolutamente no.

Voi ve lo ricordate Twisted Metal?

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  • VOTO
3

Non era facile non rovinare tutto

PlayStation torna in TV con l’adattamento di Twisted Metal. Come fare ad adattare un videogioco del genere al piccolo schermo? Ce lo siamo chiesti anche noi ed eravamo piuttsto scettici. Fortunatamente gli sceneggiatori ci hanno fatto ricredere. Anthony Mackie guida una riproduzione sorprendentemente credibile del classico PlayStation, che non cade mai nel temuto umorismo demenziale e imbarazzante.. Quasi mai.