All’ultimo Xbox Showcase c’è stato un trailer su tutti che ha rubato la scena, quello di Clockwork Revolution. Il nuovo RPG che sta preparando IneXile potrebbe essere finalmente il titolo che lancerà lo studio nel firmamento mainstream, dopo decenni di gavetta e di capolavori a ripetizione.

Sospettiamo che saranno in molti a scoprire i lavori di IneXile grazie a Clockwork Revolution, ma per capire meglio di che pasta è fatto lo studio vogliamo analizzare il suo ultimo lavoro: Wasteland 3.

Fallout nel DNA

Wasteland 3

È impossibile parlare di Wasteland senza citare Fallout. Lo studio che ci ha regalato Wasteland 3 è composto e fondato dai sopravvissuti di Interplay Entertainment, gli sviluppatori originali del primo Fallout nel 1997. L’inevitabile conclusione logica che in molti raggiungeranno sarà quella che Wasteland è nato da una costola di Fallout e sia stata un progetto ispirato dalla celebre saga postapocalittica, mentre in realtà i ruoli sono invertiti.

Wasteland risale al 1988, quando il piccolo studio ha creato l’RPG ambientato nella sua versione degli Stati Uniti postapocalittici, una formula a cui negli anni in molti si sarebbero ispirati. Il primo a raccogliere il testimone di Wasteland fu proprio Tim Cain con il suo primo Fallout. L’iconico game director che aveva interiorizzato le lezioni imparate con Wasteland e aveva riadattato la formula arricchendola di tutti i simboli che ora ben conosciamo, come il Vault Boy e le Armature Atomiche.

I diritti della saga poi sono passati in mano a Bethesda, che ha trasformato Fallout rendendolo uno sparatutto. Non siamo qui per parlare della storia di Fallout, ma per capire come Wasteland 3 possa convertire anche il giocatore più diffidente e convincerlo a testare il combattimento a turni.

Benvenuti in Colorado

Mettiamolo subito in chiaro, non serve aver giocato al titolo del 1988 per apprezzare il terzo capitolio di Wasteland. Dopo gli eventi di Wasteland 2 (che non vi spoileriamo), i Rangers sono alle corde. Le risorse stanno per esaurirsi e la loro sopravvivenza in Arizona è messa a repentaglio. Il Partiarca, che si definisce ‘proprietario del Colorado’, viene a conoscenza della condizione precaria in cui versano i Rangers e decide di approfittare della situazione per offrire loro un accordo: i Rangers si impegneranno a sostenerlo militarmente in Colorado in cambio di un’afflusso di rifornimenti fondamentale per la loro sopravvivenza.

Dovranno occuparsi di dare la caccia ai figli del Patriarca, che a quanto pare hanno intenzione di porre fine al regime del padre e prendere il potere. I Rangers non sono nella posizione di rifiutare, quindi una grossa spedizione soprannominata Team November verrà inviata in Colorado a prendere contatti con il Patriarca.

Una volta raggiunte le montagne innevate del Colorado, rese ancora più gelide dall’inverno nucleare, il Team November subirà un’imboscata letale che decimerà le forze inviate a soccorso del Partiarca. Sarà qui che inizierà effettivamente la nostra avventura e i due sopravvissuti da noi generati nella schermata di creazione del personaggio incontreranno finalmente il Patriarca.

Ci spiegherà di essere mortificato per quanto successo ai nostri compagni e che si assicurerà di offrirci tutto il materiale disponibile a rimetterci in forze. Ci affiderà la struttura che diventerà il nostro Quartier Generale e ci spiegherà in termini più esatti il problema per il quale ha richesto il nostro aiuto. I suoi tre figli: Victor, Valor e Liberty, sono convinti che l’attempato dittatore del Colorado abbia i giorni contati, quindi tutti e tre stanno esplorando nuove strade ed alleanze per complottare contro il proprio padre e detronizzarlo definitivamente. Veniamo immediatamente avvertiti che Liberty è la più pericolosa e ci viene intimato di catturarli tutti e tre vivi.

Se riusciremo a soddisfare le condizioni dell’accordo allora il Patriarca si impegnerà ad inviare tutto il necessario alla base operativa in Arizona, in modo da salvare i Rangers da un’estinzione assicurata.

Wasteland 3 a questo punto si apre definitivamente e ci lascerà liberi di esplorare la città di Colorado Springs, dove l’equilibrio mantenuto dal Patriarca è sempre più in bilico e il malcontento ribolle e si espande fra i cittadini. I contrasti all’interno delle mura di Colorado Springs però sono soltanto un’assaggio del più ampio e brutale mondo di gioco circostante, che osserveremo in visuale isometrica nella sua completa rovina e decadenza.

Le fazioni che popolano questo mondo sono forgiate dalle condizioni disperate degli Stati Uniti postapocalittici e ad emergere sono stati quindi leader spietati, che cercano di prevalere usando la forza e l’intimidazione. È chiaro che il Colorado è una polveriera sul punto di esplodere e noi potremo determinarne il futurno con le nostre azioni, fino a raggiungere il finale nel quale tutte le nostre decisioni culmineranno in un’inevitabile resa dei conti

Il mondo di Wasteland 3 però non è sempre così oscuro e tragico, IneXile lascia spazio anche ad una dose generosa di umorismo che è un’ingrediente fondamentale per l’identità della saga. Questo particolaro mix di tragedia e comicità verrà apprezzato sicuramente anche dai fan di Fallout, che potranno tracciare tanti parallelismi relativi al tono con cui le due saghe decidono di raccontare le proprie storie. Personalmente lo troviamo un tocco davvero elegante e distintivo, che crea un’ideantità precisa per lo stile unico di narrazione proposto da Wasteland. Ci permette di non prenderci troppo sul serio e alleggerire un’atmosfera che altrimenti sarebbe estremamente cupa.

L’ultimo fiore all’occhiello della narrativa di Wasteland 3 però sono i compagni. Trattandosi di un RPG isometrico a turni, i compagni sono importantissimi in termini di gameplay, ma IneXile riesce a tessere in maniera magistrale le fila delle loro storie e intrecciarle alla grande tela narrativa. Incontreremo otto compagni durante i nostri viaggi, ognuno con i propri interessi e le proprie origini, che spesso lo porteranno a schierarsi con una specifica parte in causa. Questo può causare dissapori all’interno del nostro team e sarà compito nostro capire come gestirli.

Alcuni compagni potrebbero disapprovare le nostre decisioni e arrivare ad abbandonare il team se i nostri obiettivi non si allineano più con i suoi. A prescindere dal loro destino però, abbiamo apprezzato la loro implementazione, perchè ognuno di essi offre uno sguardo autentico sul mondo di gioco e una lente diversa attraverso la quale osservare i conflitti che si consumano durante l’avventura.

Turni e decisioni

È il momento di occuparci del fulcro del gameplay: il combattimento a turni. Wasteland 3 è un classico RPG isometrico che, pur riuscendo a rendere moderna e fluida l’esperienza, si basa sulla strategia e il posizionamento dei vari membri del team durante i combattimenti. Si tratta di un gioco in cui le statistiche e la composizione del team si rivelano fondamentali per avere successo, soprattutto in alcuni nodi della trama, bisognerà valutare bene tutte le opzioni e farci trovare sempre preparati.

Fortunatamente Wasteland 3 offre una immensa varietà di sistemi utili a plasmare la nostra squadra e a modellarla a seconda delle nostre preferenze. Il Team November sarà composto da quattro Rangers creati dal giocatore, a cui si uniranno due compagni arruolati nel corso della storia.

La creazione dei personaggi è un passo fondamentale, perchè è necessario avere a disposizione una squadra di specialisti in grado di affrontare ogni situazioni dentro e fuori dal campo di battaglia. Questa fase delicata viene gestita tramite una serie di menù molto chiari che spiegano bene tutte le abilità, i vantaggi e gli svantaggi sbloccabili.

I due grandi pilastri da tenere d’occhio durante la creazione del personaggio sono gli attributi, ovvero sette indicatori che definiscono grosso modo le attitudini del nostro Ranger. La Coordinazione per esempio determina i Punti Azione in combattimento, mentre il Carisma stabilisce la sua capacità di relazionarsi con gli abitanti del Colorado. Poi ci sono le Skill, che entrano più nello specifico e governano le capacità del Ranger. Si tratta di una selezione di 22 Skills che passano da quelle dedicate ai vari stili di combattimento, ad altre che invece si concentrano sulle attività al di fuori del combattimento.

Wasteland 3 offre tanta varietà. Possiamo hackerare robot, addomesticare animali di diverse stazze e ovviamente intimidire il prossimo per ottenere ciò che vogliamo. Sul campo di battaglia però gli sviluppatori hanno deciso di semplificare le cose. I fan degli RPG isometrici sanno che l’iniziativa è tendenzialmente fondamentale in qualsiasi videogioco di questo genere, perchè determina l’ordine del combattimento e spesso questo fa la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Wasteland 3 però questa meccanica la elimina e opta per un susseguirsi di turni molto più standardizzato. Se attacchiamo a sorpresa prima che i nemici si accorgano di noi potremo muoverci per primi, giocando il nostro turno usando tutti i membri del nostro team

Nessun RPG però sarebbe degno di questo nome se non offrisse al giocatore la possibilità di cambiare il corso degli eventi con le proprie scelte e Wasteland 3 questo obiettivo lo centra perfettamente. Appena arrivati in Colorado capiremo che le skill saranno fondamentali non soltanto in combattimento ma anche nei dialoghi, perchè ognuna di esse verrà utilizzata per sbloccare opzioni di dialogo diverse e aprire nuove strade per il nostro team.

Inexile compie un ottimo lavoro implementando in maniera omogenea tutte le skill nei dialoghi, esaltando i punti di forza di tutte le build in quello che è un capolavoro di design narrativo. Esplorare le lande ghiacciate in cerca dei figli del Patriarca aprirà tantissime possibilità e la nostra creatività e ingegno saranno sempre premiati. Non c’è mai un modo giusto per completare una quest, ma tutto dipenderà dalle caratteristiche dei nostri personaggi e soprattutto dalla nosta bussola morale.

È sempre divertente sperimentare quanto un titolo riesca a prevedere una possibile decisione del giocatore e Wasteland 3 negli anni lo abbiamo messo alla prova, trovando sempre un nuovo sentiero o una possibilità opzionale mai vista prima.

Se vi siete mai trovati davanti ad un trailer avvincente e siete rimasti scoraggiati dal fatto che il combattimento sarebbe stato a turni, vi consigliamo di dare a Wasteland 3 una possibilità. È il titolo perfetto per infrangere questo pregiudizio e offrirvi un ponte che vi porterà in una zona ancora inesplorata del mondo del gaming.

Voi avete mai giocato a Wasteland 3?

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