Torna la nostra selezione domenicale delle migliori demo che abbiamo provato nel corso della settimana. Stavolta abbiamo un doomlike agghiacciante e nostalgico, che ci fa affrontare una setta di squilibrati nascosti nei panni di un detective negli anni ’60, ma vi proponiamo anche uno strategico da far girare la testa per quanti calcoli, numeri e possibilità offre al giocatore.

Non potrebbe esserci epoca migliore per essere fan degli indie, venite a scoprire i migliori prospetti di questo settore in velocissima ascesa.

Soulbind: Tales of the Underworld – Rubedo Games

Partiamo subito con una demo molto semplice, che presenta il platform roguelike sviluppato da Rubedo Games. La premessa è piuttosto diretta, Interpretiamo uno scheletro che rappresenta il classico archetipo del ‘Prescelto’, sprofondato fra le fiamme dell’inferno dove incontrerà Aoruk. L’anziano mago ci spiegherà che ha bisogno del nostro aiuto per riportare ordine in questo mondo piombato nel caos e per farlo dovremo addentrarci negli inferi accompagnati dal nostro aiutante Archiartes, detto Archie.

Archie è un libro con un occhio stampato al centro della copertina, che fungerà da nostra guida e da tutorial. La demo di Soulbind: Tales of the Underworld però non ha bisogno di troppe spiegazioni, perchè ci presenta un gameplay molto familiare dove dovremo attaccare una serie di nemici scheletrici che ci aggrediscono nelle profondità oscure degli inferi e per farlo avremo a disposizione inizialmente soltanto il pulsante sinistro del mouse. Con il passare del tempo però, i nemici caduti lasceranno ricompense utili sotto forma di arti da da unire al nostro corpo. Possiamo sostituire il nostro braccio con uno che fa più danno, o rimpiazzare il nostro cranio con un altro che da accesso ad una abilità speciali.

L’elemento di genialità però sta nel fatto che tutti gli arti di cui ci siamo liberati possono essere consumati per restituire una piccola porzione di salute, entrerà quindi in gioco un elemento strategico che obbligherà a chiederci se quella gamba o quel braccio ci serviranno davvero o potrebbero essere più utili sotto forma di punti vita. Essendo un roguelike il rischio è alto, quindi ogni mossa andrà ben calcolata.

Una demo semplice e molto divertente, a volte basta poco per farci contenti.

Paper Animal Adventure – Cuddling Racoon Studio

Lo studio indipendente tedesco Cuddling Racoon Studio ci regala una demo tanto adorabile quanto il suo nome, che si ispira a grandi classici molto apprezzati dalla nostra generazione come Paper Mario e Pokèmon Mistery Dungeon.

Veniamo accolti subito da un breve filamto che descrive come in un piccolo villaggio nella foresta tutti gli animali vivevano in armonia, finchè il Re è scomparso gettando la comunità nel caos. Un gruppo di coraggiosi avventurieri quindi si è fatta carico della missione di salvare il Re e riportare la pace al villaggio. Noi vestiremo i panni di questo improbabile gruppo di animaletti, che si addentrerà in una serie di dungeon generati proceduralmente per proseguire l’avventura e portare a termine la propria missione.

Tradotto in gameplay, Paper Animal Adventure ci offre un’avventura dalle grafiche pixellate nella quale inizialmente interpreteremo uno solo degli animaletti. Dovremo infatti tentare di liberare i nostri compagni disseminati lungo le mappe che compongono la demo e che nasconderanno segreti, oggetti per potenziarci e nemici da combattere. I comandi inizialmente possono risultare confusi perchè non adottano il classico schema WASD ma utilizzano le frecce direzionali e i numeri. Se gli concediamo un po’ di tempo però scopriremo un progetto dall’atmosfera accogliente che è evidente sia creato con amore da un piccolo gruppo di appassionati.

Esplorare le mappe generate proceduralmente è un’esperienza sempre nuova e tornare al campo base per analizzare tutto il bottino sarà sempre più soddisfacente con il proseguire della demo. La prova gratuita si chiude con una boss-fight e un piccolo sguardo su ciò che verrà dopo, quando i nostri protagonisti vengono a sapere dell’esistenza di varie linee temporali.

Paper Animal Adventure è evidentemente un progetto fan-made ma a nostro parere è proprio questo che gli regala quel sapore autentico di chi questi giochi non solo li crea ma li ama.

Our Freedom – Vladyslav Lytvynov

Passiamo ora ad un progetto molto ambizioso, frutto del lavoro di un solo sviluppatore, che prende il nome di Our Freedom. Non è facile riassumere l’idea dietro a questo incredibile titolo indie ma se dovessimo usare un’etichetta lo definiremmo un simulatore che ci permette di dare forma alla nostra colonia medievale.

Se state pensando ad un gestionale isometrico in stile Cities Skylines però state sbagliando di grosso, perchè Our Freedom fa grande affidamento anche sulla componente narrativa. I primi istanti di gioco infatti ci permettono di conoscere meglio William, il protagonista della nostra storia, tormentato da incubi ricorrenti relativi alla sua famiglia scomparsa quando lui era soltanto un ragazzino.

La demo ci offre soltanto un minimo sguardo a quella che sarà la trama del gioco, ma ci permette di sperimentare con la grande mole di sistemi e di personalizzazioni che vengono offerti da Our Freedom. L’intento dell’autore infatti è quello di offrire al giocatore la possibilità di gestire ogni minimo aspetto della sua colonia, che va dalla forgiatura di armi fino alla costruzioni di edifici. Nel corso dei circa 45 minuti di demo potremo fare la conoscenza di diversi NPC, sperimentare il sistema di combattimento e toccare con mano quanto sia profonda e dettagliata la simulazione che Our Freedom vuole creare.

Al netto di qualche sbavatura tecnica da appianare, Vladyslav Lytvynov fa un ottimo lavoro nel presentare un progetto di ampio respiro che ci fa venire voglia di immergerci nell’epoca medievale e gestire il nostro villaggio. Our Freedom è un nome che risulta essere azzeccatissimo per questa demo.

Cultic – Jasozz Games

Cambiamo totalmente genere con la demo di Cultic, uno sparatutto d’altri tempi che però definire doomlike sembra riduttivo. A prima vista ha tutte le caratteristiche del classico boomer-shooter nostalgico, ma se ci si concede il tempo di guardare oltre al superficie si scopre un titolo che interiorizza gli insegnamenti di Doom e Quake e li riformula in un versione totalmente nuova.

Ancora prima di arrivare al menù principale siamo accolti da una cutscene che racconta di una serie di indagini agli inizi degli anni ’60, quando alcune persone sono scomparse in circostanze misteriose. Noi vestiamo i panni di un agente, che seguendo le indagini si trova ad esplorare il nascondiglio remoto di quella che si scoprirà essere una Setta assetata di sangue.

Partiamo armati soltanto di un accendino e un accetta ma presto ci imbatteremo in una pistola e un fucile a pompa, utilissime a sterminare i cultisti che ci daranno la caccia.Il tutto è presentato in quel tipico stile grafico dal sapore retro che si sposa molto bene con questo genere di videogiochi. Il gameplay invece è molto divertente, perchè trova sempre il modo di incuriosirci e spingerci ad andare avanti. Se prima ci aggiriamo di soppiatto nascondendoci negli angoli d’ombra dove i cultisti non ci possono vedere, presto troveremo una schiera di nemici che ci si avventa contro con una cieca furia omicidia e l’atmosfera diventa di colpo tesa e adrenalinica. Le armi sono molto soddisfacenti da usare e i nemici rappresentano una vera minaccia, senza mai diventare frustranti. Non vogliamo anticiparvi troppo perchè ad un certo punto della demo il livello di sfida si alza bruscamente a causa di un incontro davvero inaspettato.

Questo tipo di videogiochi che rievoca gli sparatutto degli anni ’90 a piace molto e la demo di Cultist ci ha regalato una buona mezzora di puro divertimento distillato. Assolutamente da provare.

The Darkest Star – Stephen Moorhouse

Concludiamo con una demo di un gioco che forse può essere considerato poco accessibile. Stiamo parlando di The Darkest Star, lo strategico sviluppato da Stephen Moorhouse che ci mette al comando di una flotta di astronavi, da guidare e gestire per avere la meglio sull’esercito del nostro avversario.

A differenza di molti titoli del genere, The Darkest Star adotta un combattimento a turni che ci permette di controllare ogni minimo dettaglio di ciascuna delle navi, e ne avremo bisogno perchè la demo chiarisce subito che per avere successo serve una buona dose di tatticismo e strategia. A partire dai movimenti per accerchiare la flotta avversaria, fino a scegliere come attaccare e quale strumento usare per farlo, The Darkest Star non è per i deboli di cuore o per chi non ha voglia di ponderare bene ogni mossa.

Dobbiamo ammetterlo, inizialmente siamo rimasti piuttosto confusi, tutti gli elementi introdotti non sono facili da interiorizzare. Lo sviluppatore però offre un utilissimo tutorial in quattro parti che spiega bene ogni versante del gameplay ed è a quel punto che ci siamo fiondati nelle quattro missioni incluse nella demo.

Il gioco sta per entrare in Early Access e ci auguriamo che possa riscuotere tanti feedback utili ad affinare il progetto, perchè c’è sicuramente tanto potenziale in The Darkest Star. Si rivolge ad una specifica nicchia di giocatori senza cercare compromessi e a nostro parere questo è un’approccio da lodare specialmente nel mondo indie. Sperare di creare un titolo che richiami l’attenzione di tutti obbliga a diluire ciò che lo rende speciale, e di questa filosofia ne abbiamo davvero avuto abbastanza.

Voi avete qualche demo da consigliarci?

Unisciti a noi e segui l’Alpaca su Instagram, Facebook e X.